La parabola del figliol prodigo: una parabola moderna, la storia di ognuno
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di Vincenzo La Gamba Il brano evangelico di questa Quarta domenica di Quaresima tratta la parabola del figliol prodigo, sicuramente una delle più conosciute. Osiamo dire che e' "ancora" una parabola moderna. Ma in verità è anche il riassunto della storia della salvezza ed una sintesi della storia personale di ogni credente. Perché questa è una parabola attuale? Sicuramente è una di quelle parabole che tutti conoscono e nella quale molti padri si identificano. I protagonisti sono un padre e due figli. Uno peccatore e irriconoscente verso il padre. L' altro obbediente al padre fino all' inverosimile.Quest' ultimo crede che attraverso la sua obbedienza verso il genitore crede di essersi guadagnato l'amore paterno. Questo é esattamente quello su cui i Farisei basano la loro relazione con Dio. Loro credono di guadagnare una giusta relazione con Dio attraverso il comportamento da un punto di vista legale più che sentimentale. Chiariamo subito che i Farisei condividono la reazione del fratello maggiore e trovano giusto che il padre non debba accogliere il più giovane dei figli, che ha sperperato l'eredità datagli dal padre. Tutto è sorprendente in questa parabola. Ha toccato più cuori questa parabola, da sola che tutti i discorsi dei predicatori messi insieme. Essa ha il potere di agire sulla mente, sul cuore e sulla memoria. Sa toccare le corde più diverse: il rimpianto, la vergogna e la nostalgia. Conveniamo che il vero protagonista della parabola é il padre, a cui importa una sola cosa: che il figlio sia tornato. D' altronde c'é un messaggio ben preciso in questo brano evangelico, che é il proponimento del figliol prodigo che dice: " Andrò da mio padre, e gli dirò Padre ho peccato!". Chissà quanti fedeli si accosteranno al sacramento della riconciliazione durante questo periodo quaresimale! Ma se lo fanno e confessano i loro peccati possono dire apertamente: "Io ero morto e sono tornato in vita!" L' Eucaristia é il banchetto di festa che Dio imbandisce per ogni figlio che torna. Questa parabola ci rivela più delle altre quanto é importante riconoscere che anche noi siamo peccatori in mezzo ai peccatori che Dio ama e perdona. Come detto nelle precedenti domeniche, l'autenticità della nostra conversione é la penitenza della vita, accettata senza egoismo. Presi dai problemi quotidiani la vita ci logora, ma é appunto la banalità quotidiana che evidenzia la nostra conversione. Per esempio perdonare gli altri che ci hanno danneggiato; correggere le mancanze del nostro carattere; rispondere evangelicamente ad una provocazione; affrontare con fede e coraggio le sorprese della vita.
Fare tutto questo, nella banalità della vita
di tutti i giorni, é conversione in progresso che realizza il
programma delle beatitudini nella prospettiva della Pasqua, alla
quale ci prepariamo degnamente con questa Quaresima. |
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La Gamba Vincenzo - Meditazioni: «La parabola del figliol prodigo: una parabola moderna, la storia di ognuno», America Oggi, New York, Domenica 14 Marzo 2010, IV DOMENICA DI QUARESIMA - LAETARE (ANNO C) |
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