Corpus Domini Di questo pane ci nutriamo per diventare testimoni autentici del Vangelo, per crescere nell'amore, condizione necessaria per riconoscere il volto di Cristo. Tutto é memoria e più si ripete, più la memoria sarà perpetuata nei secoli
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di Vincenzo La Gamba
C'è un nesso significativo nelle tre letture
odierne, ovvero l'immagine dell'Eucaristia.
Dalla sintesi tematica si desume che il pane
ed il vino offerto da Melchisedek (1.a Lettura tratta dalla Genesi)
ed i pani moltiplicati da Gesù per la folla (Vangelo di Luca) sono
immagine dell'Eucaristia, la cui celebrazione nella comunità
cristiana é memoriale ed annuncio della morte e Risurrezione del
Signore, come impegno e solidarietà nel dividere il pane, la vita e
l'amore (Seconda Lettura dalla lettera ai Corinzi).
La
solennità del Corpus Christi ci richiama al Mistero Pasquale e allo
stesso tempo crea la stessa atmosfera intensa dell' ultima cena. L'
Eucaristia non é qualcosa che la Chiesa vuole che sia: l'
Eucaristia "É" la Chiesa, perché tutto é ancorato nel significato
dell' Eucaristia.
Due sono gli aspetti inseparabili dell'
Eucaristia: é cibo divino; é sacrificio. Il luogo dove si celebra é
l' altare. Ciò porta a sottolineare l' aspetto che essendo un
sacrifico é di per sé un banchetto. Allo stesso modo é un banchetto
proprio perché é un sacrifico.
Sono trascorsi giorni, settimane, mesi, anni questo atto d' amore
che il Signore ha racchiuso nel Vangelo d' amore non muore
mai. Contempliamo il Signore andando alla scuola "materna" di Maria,
la donna dell' Eucaristia, la donna che é stata il primo
"Tabernacolo" nella storia della Chiesa.
Nella Santa Eucaristia, Cristo é realmente presente: nel pane e nel
vino consacrati rimane con noi lo stesso Gesù dei Vangeli. Ancora:
nel Suo Corpo e nel Suo Sangue si manifesta il "volto invisibile di
Nostro Signore Gesù Cristo". É il sacerdote che in quattro gesti
simbolici celebra il mistero Pasquale ritornando a quel "Giovedì
Santo", in cui il Figlio di Dio celebrò la Sua ultima Pasqua con i
discepoli, compimento della cena pasquale ebraica ed inaugurazione
del rito eucaristico. Il prete prende prima il pane, lo benedice, lo
spezza e lo distribuisce e ci ricorda di farlo in Sua memoria. "Di
questo pane - ha scritto Giovanni Paolo II - ci nutriamo per
diventare testimoni autentici del Vangelo. Di questo pane abbiamo
bisogno per crescere nell'amore, condizione necessaria per
riconoscere il volto di Cristo". Poi il sacerdote prende il vino,
che benedice e distribuisce per farci ricordare il sacrificio sulla
croce: "fate questo in memoria di me".
Tutto é un memoriale quindi. Tutto é memoria
perché nessuno si dimentichi del sacrificio che Egli ha fatto per
noi. Più si ripete, più la memoria sarà perpetuata nei secoli,
perché Gesù é con noi, cammina con noi nei tempi, sostenendo le
nostre speranze.
Fondamentalmente la nostra "memoria" di Gesù non sarà fedele se
ricorderemo solo la Sua morte e ripeteremo i gesti e le parole del
Signore nell'ultima Cena, ma dovremmo dal ricordo passare alla
lezione del Suo esempio, che é l'amore e la solidarietà;
dall'offerta liturgica alla riconciliazione con i nostri fratelli e
sorelle in Cristo. In breve, si deve passare dal Mistero Pasquale
alla vita, ed attraverso la comunione eucaristica dobbiamo arrivare
alla comunione dell'esistenza. Ce lo rammenta pure il Concilio
Vaticano II nella costituzione pastorale "Gaudium et spes" (Gioia e
speranza), secondo cui "le gioie e le speranze, le tristezze e le
angosce degli uomini di oggi, dei poveri soprattutto e di tutti
coloro che soffrono, sono pure le gioie e le speranze, le tristezze
ed angosce dei discepoli di Cristo".
Se Gesù vuole abitare con noi: possiamo dirGli
di no? Oggi, festa del Corpus Domini riceviamo Gesù nascosto nei
nostri cuori, ma, se siamo veramente Suoi Apostoli di pace e di
bene, é tutti i giorni che Gli dobbiamo fare posto nelle nostre
comunità e parrocchie, aperte alla comunione ecclesiale, all'amore e
alla solidarietà con i fratelli. |
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La Gamba Vincenzo - Meditazioni: «Corpus Domini. Di questo pane ci nutriamo per diventare testimoni autentici del Vangelo, per crescere nell'amore, condizione necessaria per riconoscere il volto di Cristo. Tutto é memoria e più si ripete, più la memoria sarà perpetuata nei secoli», America Oggi, New York, Giovedì 3 Giugno 2010, SANTISSIMO CORPO E SANGUE DI CRISTO (ANNO C) |
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