Chi è il mio prossimo?
É il Vangelo del Buon Samaritano, di colui che é pronto ad aiutare il prossimo. Il termine "prossimo" è sempre stato oggetto di interpretazioni ambivalenti. Ma, qual è l'interpretazione che Gesù attribuisce al termine?
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di Vincenzo La Gamba É il Vangelo del Buon Samaritano, di colui che é pronto ad aiutare il prossimo. Il termine "prossimo" è sempre stato oggetto di interpretazioni ambivalenti. Ma, qual è l'interpretazione che Gesù attribuisce al termine? Occorre innanzitutto considerare il significato della parola "prossimo". Gesù si sofferma attraverso questa "classica" parabola in cui avviene che un uomo, transitando da Gerusalemme a Gerico incappa nei briganti, restando ferito e riverso sulla strada senza che nessuno lo soccorra.
Un levìta e un
sacerdote erano coloro che, nell'Antico Testamento erano preposti
all'organizzazione del culto del Signore e si occupavano del tempio
e dei sacrifici; ci si sarebbe aspettati che questo pover' uomo
ricevesse almeno una minima attenzione da persone così qualificate
che dovevano ben conoscere l'amore di Dio nei confronti (proprio)
dei connazionali e degli amici. Eppure avviene che essi pur
vedendolo, cioè pur prendendo coscienza del suo stato di urgente
bisogno, passano oltre trascurando il minimo ricorso di assistenza. Questa parabola è sufficiente a spiegare chi è il prossimo: è colui il quale si trovi accanto a noi; potremmo affermare che si identifica con "il più vicino", non importa la sua etnia e la sua religione. Il prossimo è in modo particolare il nemico che non va considerato più tale, l'avversario solitamente oggetto delle nostre distanze che diventa oggetto d'amore. In parole povere, il prossimo è chiunque ci stia intorno, dal vicino di casa al nostro nemico acerrimo. Il prossimo è sempre soggetto di amore e di conseguenza può diventarne anche l'oggetto. E ci sono dieci verbi in fila per descrivere l'amore: lo vide, si mosse a pietà, scese, versò, fasciò, caricò... fino al decimo verbo: ritornerò indietro a pagare, se necessario. Questo è il nuovo decalogo, i nuovi dieci comandamenti di ogni uomo, credente o no, perché l'uomo sia uomo, perché la terra sia abitata da "prossimi", per una nuova architettura del mondo e della storia. Domandano a Gesù: cosa devo fare per essere vivo? Come si fa ad essere uomo? Gesù risponde con un verbo: amerai, e con un racconto in cui è racchiusa la possibile soluzione della Storia, la sorte del mondo e il destino di ognuno di noi.
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La Gamba Vincenzo - Meditazioni: «Chi è il mio prossimo? É il Vangelo del Buon Samaritano, di colui che é pronto ad aiutare il prossimo. Il termine "prossimo" è sempre stato oggetto di interpretazioni ambivalenti. Ma, qual è l'interpretazione che Gesù attribuisce al termine?», America Oggi, New York, Domenica 11 Luglio 2010, XV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C) |
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