Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio
Il bene fatto non deve essere necessariamente contraccambiato. Infatti chi fa del bene e non lo rinfaccia a colui che ne trae beneficio è colui che mette a disposizione tutto se stesso per arrecare bene a chi ha bisogno: il male si vince facendo il bene. Ma c'è chi riceve il bene ed è ingrato, opportunista, quasi fosse un dovuto mentre è un dono di cui ringraziare
|
|
di Vincenzo La Gamba
L' odierno brano
evangelico, narrato da Luca, mette in evidenza l' importanza del
fare bene agli altri, senza che il bene debba essere necessariamente
contraccambiato. È uno dei tanti importanti insegnamenti della fede
che il buon cristiano dovrebbe fare e se lo fa è perché riceve dalla
grazia di Dio quel dono dell'amore e della solidarietà, che non è in
tutti. Diciamo che una classe privilegiata di persone credenti è
all' altezza di adoperarsi per il bene degli altri e non per il suo
bene.
È la stessa cosa di
quel proverbio italiano: “fai bene e scordati”. In verità, chi fa
del bene e non lo rinfaccia a colui che ne trae beneficio è colui
che mette a disposizione tutto se stesso per arrecare bene a chi ha
bisogno.
Al contrario, chi non
fa del bene a nessuno è essenzialmente egoista, cattivo d' animo,
indifferente.
C'è poi che riceve il
bene ed è ingrato: non è accettabile, ma nella maggioranza dei casi
succede proprio questo.
Allora sorge
spontanea una domanda: "si è potuto fare del bene a delle persone
ingrate?".
Quanto vale un' opera
di bene per un "grazie" che non viene dalla bocca di chi la riceve?
Quante volte ci si
sente scoraggiati dal fatto che chi riceve del bene non apprezza il
bene ricevuto?
Sono tanti gli interrogativi, ma una la
risposta: "Non lasciatevi scoraggiare dal male, ma vincete il male
facendo il bene", cosi come disse San Paolo. Ed ancora San Paolo ci
ammonisce: "Maledetto l'uomo che confida nell'uomo",
a riprova del fatto che solo
Dio è fedele, perché non rinnega se stesso.
Nel brano evangelico
odierno a Gesù viene chiesto da dieci lebbrosi: "Gesù Maestro, abbi
pietà di noi".
Appena li vide Gesù
disse: "Andate a presentarvi ai sacerdoti". E mentre andavano,
furono sanati.
Uno di loro, vedendosi
guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce e si gettò ai piedi
di Gesù per ringraziarLo. Era un Samaritano. Ma Gesù osservò: "Non
sono stati guariti tutti e dieci? E gli altri nove dove sono? Non si
è trovato chi tornasse a rendere gloria a Dio, all' infuori di
questo straniero?".
E gli disse: "Alzati e
va’ la tua fede ti ha salvato!".
L' episodio sopra
descritto ci fa ricordare tutte le circostanze nelle quali veniamo
urtati dalla faccia tosta e dall' ipocrisia di tutte quelle persone
false ed opportunistiche che, ai fini di ottenere da noi un
determinato favore, si mostrano gentili, aperti e simpatici
adoperando una faccia del tutto differente da quella che di fatto
possiedono! Non è vero? Certo che sì!
I dieci lebbrosi,
infatti tutti ebrei e samaritani, non avevano mai chiamo Gesù "il
Maestro", nè lo avevano mai pregato in quel modo. Soltanto adesso
che gli chiedono un atto di pietà e di misericordia, ricorrono a
quel linguaggio, quasi ad accattivarsi la simpatia del Signore. Ed
una volta ottenuto il miracolo... Solo uno, un Samaritano ha detto
"grazie" al Signore. Gli altri nove sono stati irriverenti.
La morale di questa parabola è basata
tutta sulla fede, cioè la predisposizione a fare la volontà di Dio
in tutto e per tutto, a sottometterci con filiale abbandono alla Sua
volontà e alla Sua parola. Non bisogna invocare il Signore solamente
nei momenti di bisogno; questo corrisponde piuttosto ad ipocrisia ed
opportunismo. Dio va pregato e lodato anche nei momenti di
benessere, secondo i Libri Sapienziali, che invitano a rendere
"grazie" nella prosperità oltre che ad invocare aiuto nell'
abbandono! |
|
|
La Gamba Vincenzo - Meditazioni: «Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio. Il bene fatto non deve essere necessariamente contraccambiato. Infatti chi fa del bene e non lo rinfaccia a colui che ne trae beneficio è colui che mette a disposizione tutto se stesso per arrecare bene a chi ha bisogno: il male si vince facendo il bene. Ma c'è chi riceve il bene ed è ingrato, opportunista, quasi fosse un dovuto mentre è un dono di cui ringraziare», New York & www.galatro.org, Domenica 10 Ottobre 2010, XXVIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C) |
|