Meditazioni

Il giudice disonesto e la vedova che lo supplica

 

Pregare sempre, senza stancarsi. Non un obbligo ma una necessità per vivere, come respirare, un voler bene, un'esperienza gratuita di Dio. Ma anche se non sappiamo pregare o come pregare qual è il il modello supremo di ogni preghiera?

 

 

di Vincenzo La Gamba

 

 Le prime parole della parabola odierna, narrata nel Vangelo di Luca (il giudice disonesto e la vedova che lo supplica) ne indicano la finalità sulle labbra del Signore: "Gesù disse ai Suoi discepoli una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi".

Pregare sempre, senza stancarsi. Non un obbligo, quindi, ma una necessità per vivere, come respirare. Disse Sant' Agostino: «Dammi uno che ami e capirà. Dammi uno che arda di desiderio e comprenderà». Pregare infatti non è «dire preghiere». Pregare è come voler bene. E, se vuoi bene a qualcuno, è «notte e giorno», un «grido continuo»; é uno stato del cuore, e non si stanca. Eppure c'e' gente cattolica che non sa pregare e non sa come pregare.

É l'esperienza della vedova nella parabola: non ha nulla da regalare, povera come la speranza, senza difesa come l' innocenza. Ma possiede qualcosa di vincente: fede nella giustizia nonostante tutto; fiducia nel giudice (Dio).

Si dice, con tristezza,  che oggi la gente non sa pregare. È vero!  Ci sono delle crepe anche nella fede, tanto a livello personale quanto comunitario. Una delle ragioni è che non alimentiamo la nostra fede alla sua fonte stessa, cioè leggere la parola di Dio nella Sacre Scritture, come ricorda l'apostolo Paolo al suo Timoteo nella Seconda Lettura di oggi. La base migliore per una buona preghiera è una fede matura che non intende la preghiera come ricerca egoistica dei favori di Dio. Non dimentichiamo che la preghiera non serve solo a chiedere cose, ma deve essere un "prolungamento" della preghiera liturgica domenicale o quotidiana. Se è efficace è perché Dio ci dona lo Spirito Santo che ci rende più credenti ed umani, più sinceri davanti a Dio che ci converte dentro per essere più forti nelle nostre debolezze.

Da parte mia sempre ringrazio Dio per il dono di essere diventato Diacono all' età di 60 anni. Ho imparato tanto perché sapevo poco. Lo ringrazio sopratutto perché con la preghiera mi ha concesso di apprezzare i doni della fede, famiglia ed amici (ed aggiungo pure nemici).

Ma c'è una cosa ancor più importante che ho imparato. La preghiera è parallela al tempo, perché non necessariamente a chi prega viene concesso tutto. Bisogna perseverare nella preghiera. Perché le grazie si ricevono anche dopo una vita di preghiera (ecco il significato del tempo), supportata sempre e comunque dalla fede, elemento indispensabile per capire l' essenza della nostra fede.

Possiamo aggiungere che pregare è fare esperienza gratuita (e non utilitaristica) di Dio; così come la esprime il "Padre Nostro", la preghiera per eccellenza. Per questo, il modello supremo di ogni preghiera cristiana è Gesù stesso, che orienta il nostro avvicinamento a Dio, Suo Padre.
 

 

Domenica 17 Ottobre 2010, XXIX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)

Vangelo (Lc 18,1-8)
Dio farà giustizia ai suoi eletti che gridano verso di lui.

 Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù diceva ai suoi discepoli una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai:
«In una città viveva un giudice, che non temeva Dio né aveva riguardo per alcuno. In quella città c’era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: “Fammi giustizia contro il mio avversario”.
Per un po’ di tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: “Anche se non temo Dio e non ho riguardo per alcuno, dato che questa vedova mi dà tanto fastidio, le farò giustizia perché non venga continuamente a importunarmi”».
E il Signore soggiunse: «Ascoltate ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non farà forse giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di lui? Li farà forse aspettare a lungo? Io vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?».

La Gamba Vincenzo - Meditazioni: «Il giudice disonesto e la vedova che lo supplica. Pregare sempre, senza stancarsi. Non un obbligo ma una necessità per vivere, come respirare, un voler bene, un'esperienza gratuita di Dio. Ma anche se non sappiamo pregare o come pregare qual è il il modello supremo di ogni preghiera?», New York, www.galatro.org, Domenica 17 Ottobre 2010, XXIX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)

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