Il giudice disonesto e la vedova che lo supplica
Pregare sempre, senza stancarsi. Non un obbligo ma una necessità per vivere, come respirare, un voler bene, un'esperienza gratuita di Dio. Ma anche se non sappiamo pregare o come pregare qual è il il modello supremo di ogni preghiera?
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di Vincenzo La Gamba
Pregare sempre, senza
stancarsi. Non un obbligo, quindi, ma una necessità per vivere, come
respirare. Disse Sant' Agostino: «Dammi uno che ami e capirà. Dammi
uno che arda di desiderio e comprenderà». Pregare infatti non è
«dire preghiere». Pregare è come voler bene. E, se vuoi bene a
qualcuno, è «notte e giorno», un «grido continuo»; é uno stato del
cuore, e non si stanca. Eppure c'e' gente cattolica che non sa
pregare e non sa come pregare.
É l'esperienza della
vedova nella parabola: non ha nulla da regalare, povera come la
speranza, senza difesa come l' innocenza. Ma possiede qualcosa di
vincente: fede nella giustizia nonostante tutto; fiducia nel giudice
(Dio).
Si dice, con
tristezza, che oggi la gente non sa pregare. È vero! Ci sono delle
crepe anche nella fede, tanto a livello personale quanto
comunitario. Una delle ragioni è che non alimentiamo la nostra fede
alla sua fonte stessa, cioè leggere la parola di Dio nella Sacre
Scritture, come ricorda l'apostolo Paolo al suo Timoteo nella
Seconda Lettura di oggi. La base migliore per una buona preghiera è
una fede matura che non intende la preghiera come ricerca egoistica
dei favori di Dio. Non dimentichiamo che la preghiera non serve solo
a chiedere cose, ma deve essere un "prolungamento" della preghiera
liturgica domenicale o quotidiana. Se è efficace è perché Dio ci
dona lo Spirito Santo che ci rende più credenti ed umani, più
sinceri davanti a Dio che ci converte dentro per essere più forti
nelle nostre debolezze.
Da
parte mia sempre ringrazio Dio per il dono di essere diventato
Diacono all' età di 60 anni. Ho imparato tanto perché sapevo poco.
Lo ringrazio sopratutto perché con la preghiera mi ha concesso di
apprezzare i doni della fede, famiglia ed amici (ed aggiungo pure
nemici).
Ma
c'è una cosa ancor più importante che ho imparato. La preghiera è
parallela al tempo, perché non necessariamente a chi prega viene
concesso tutto. Bisogna perseverare nella preghiera. Perché le
grazie si ricevono anche dopo una vita di preghiera (ecco il
significato del tempo), supportata sempre e comunque dalla fede,
elemento indispensabile per capire l' essenza della nostra fede.
Possiamo aggiungere che pregare è
fare esperienza gratuita (e non utilitaristica) di Dio; così come la
esprime il "Padre Nostro", la preghiera per eccellenza. Per questo,
il modello supremo di ogni preghiera cristiana è Gesù stesso, che
orienta il nostro avvicinamento a Dio, Suo Padre. |
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La Gamba Vincenzo - Meditazioni: «Il giudice disonesto e la vedova che lo supplica. Pregare sempre, senza stancarsi. Non un obbligo ma una necessità per vivere, come respirare, un voler bene, un'esperienza gratuita di Dio. Ma anche se non sappiamo pregare o come pregare qual è il il modello supremo di ogni preghiera?», New York, www.galatro.org, Domenica 17 Ottobre 2010, XXIX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C) |
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