Meditazioni

Prendi con te il bambino e sua madre e fuggi in Egitto

 

Per cambiare il mondo dobbiamo cambiare noi dal di dentro. Si può fare a meno di augurare Buon Natale anche a chi non vuole cambiare?

 

 

di Vincenzo La Gamba

 

Porgiamoci questa domanda:  "Dove si nasconde lo spirito di Natale?"  

Personalmente mi viene da riflettere circa le feste natalizie subito dopo Thanksgiving cominciando a preparare il presepio che mi accompagna fino al giorno dell' Epifania e cerco, a volte senza successo, di pensare che per "la gente di buona volontà" il Natale non è una celebrazione qualsiasi, ma è "la celebrazione" per eccellenza.

Al di fuori della celebrazione religiosa trascorriamo il Natale con la stessa coreografia di sempre: l'albero ( ma è  veramente  più importante del presepio?), le luci colorate, i negozi stipati di persone che fanno lo shopping, i dolci, il panettone, la vigilia (tutto a base di pesce) e il giorno di Natale (per il famoso pranzo).

È, dunque, il Natale una festa a tavola oppure una corsa forsennata per comprare regali, regali, regali per sé e per i membri della propria famiglia?

È  questa un'occasione consumistica più che religiosa?  È questo lo spirito del Natale? No. Assolutamente no! Il Natale non deve essere la festa dei regali ma dello stupore e della riconoscenza per quanto ci è stato donato da Dio Padre nel nome e nel segno di Gesù Bambino, Suo figlio.

La risposta a tutte le domande di cui sopra la domanda iniziale è tutta tracciata nel brano evangelico di Giovanni: "Il verbo si è fatto carne."    Ed allora: dove si nasconde lo spirito di Natale?

Bene. Lo spirito del Natale è nell'essere affamati di amore verso Gesù Bambino, aiutare i bambini che hanno conosciuto lacrime; costruire ponti di solidarietà verso la gente povera,  capire la sofferenza nei volti tristi di ragazzi e giovani, madri e sorelle che hanno subito abusi di qualsiasi tipo sia nelle mura domestiche che all' esterno; nel sorriso di una madre emigrata che intravede un futuro per i figli; nella mani di un missionario che costruisce, prega, cura i malati; nel contribuire a dare un pasto agli homeless; nell' accarezzare i bambini orfani; nel fare volontariato a chi non più uscire di casa, come gli anziani o gli handicappati.

Ed ancora. Come sarebbe bello donare un sorriso a chi non l' ha mai avuto; prendere un raggio di sole e metterlo nel cuore dei duri; prendere il coraggio e metterlo nell'animo degli indifesi, poveri, diseredati; prendere la bontà e donarla a chi non sa donare; scoprire l' amore del Natale e fallo crescere nei sentieri di tutta la terra.

Non è che poi andare a messa il giorno di Natale significa trovare lo spirito di questa tenera festa, che fa bene al cuore di ognuno di noi. Tutti (o quasi tutti) si recano in Chiesa la vigilia od il giorno di Natale per saldare il debito annuale con il mistero dell' Eucaristia, come se fosse una cambiale, rinnovabile annualmente. 

Lo spirito di Natale non è di un giorno all' anno, ma di tutti i giorni dell' anno. Lo spirito del Natale è preghiera! Lo spirito di Natale è nell'intimità che si vuole avere con il Bambinello, venuto al mondo per salvarci dal peccato. Egli si è incarnato per noi per dimostrare che, in fondo, lo spirito del Natale deve dimorare nei nostri cuori sempre e comunque; è la pace tra i popoli e soprattutto nella giustizia sociale, ingredienti essenziali per cambiare il mondo.

Per cambiarlo dobbiamo cambiare noi dal di dentro. Si può fare a meno di augurare Buon Natale anche a chi non vuole cambiare?. 

Ma come si fa a non cambiare se "Dio è con noi"? A volte non si vuole cambiare. Ma  non  è veramente  nostra colpa sapere che " Dio è con noi" e noi non lo facciamo conoscere agli altri?  Dio continua ad essere sconosciuto (anche ignorato dalla nuova Costituzione Europea) e rifiutato nel nostro mondo perché noi cristiani oscuriamo il volto attraente di nostro Dio.

Noi, purtroppo, non lo scopriamo agli altri perché non rendiamo effettiva la dottrina delle beatitudini e il suo messaggio di povertà, riconciliazione, perdono, servizio agli altri, scelta nella giustizia e soprattutto pace, pace, pace! 

Questa deve essere l' espressione della nostra risposta positiva a Dio e la sintesi del nostro amore. Lo spirito del Natale e' pace, pace, pace nei nostri cuori!  Diventiamo dunque ambasciatori di pace, della pace che emana lo spirito del Bambin Gesù. 

Solo così sarà Natale intorno a noi.

 

Domenica 26 Dicembre 2010,    SANTA FAMIGLIA DI GESÙ, MARIA E GIUSEPPE (ANNO A)

Vangelo (Mt 2,13-15.19-23)
Prendi con te il bambino e sua madre e fuggi in Egitto.

 Dal Vangelo secondo Matteo

I Magi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre, fuggi in Egitto e resta là finché non ti avvertirò: Erode infatti vuole cercare il bambino per ucciderlo».
Egli si alzò, nella notte, prese il bambino e sua madre e si rifugiò in Egitto, dove rimase fino alla morte di Erode, perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Dall’Egitto ho chiamato mio figlio».
Morto Erode, ecco, un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe in Egitto e gli disse: «Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre e va’ nella terra d’Israele; sono morti infatti quelli che cercavano di uccidere il bambino».
Egli si alzò, prese il bambino e sua madre ed entrò nella terra d’Israele. Ma, quando venne a sapere che nella Giudea regnava Archelao al posto di suo padre Erode, ebbe paura di andarvi. Avvertito poi in sogno, si ritirò nella regione della Galilea e andò ad abitare in una città chiamata Nàzaret, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo dei profeti: «Sarà chiamato Nazareno».

La Gamba Vincenzo - Meditazioni: «Prendi con te il bambino e sua madre e fuggi in Egitto. Per cambiare il mondo dobbiamo cambiare noi dal di dentro. Si può fare a meno di augurare Buon Natale anche a chi non vuole cambiare?», New York, www.galatro.org,  Domenica 26 Dicembre 2010,    SANTA FAMIGLIA DI GESÙ, MARIA E GIUSEPPE (ANNO A)

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