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Amate i vostri nemici
Per vincere il male e per creare pace
abbiamo bisogno di opporci al male, di tolleranza cristiana, di
ricordarci del sacrifico di Gesù sulla Croce, di aiutare il nostri
fratelli e sorelle a portare a spalla il peso delle loro croci, di
amate i vostri nemici |
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di Vincenzo La Gamba
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E' uno di quei Vangeli questo odierno che e' quanto mai attuale
anche se difficile a capire. Ma contiene cinque regole d’oro a
guida della nostra nostra vita.
La prima regola per vincere il male e quindi creare pace, è
opporsi al male e non al malvagio. Il malvagio, prima vittima
del male, è un nostro fratello e sorella, da
amare con tutto il cuore. Il nostro odio verso di lui, svela
la nostra simpatia per il male, per l’ingiustizia…anche se
nascosta elegantemente. Solo un cuore libero e puro ama con
tenerezza il peccatore.
La seconda regola parla di ‘tolleranza’ cristiana, che non è
indifferenza al male, ma la forza di portare su di sé il male
dell’altro.
La terza regola per vincere il male è quella di ricordarci del
sacrifico di Gesù sulla Croce.
La quarta regola è quella di aiutare il nostri fratelli e
sorelle a portare a spalla il peso delle loro croci (e non è
facile scoprirsi dei buoni Cirenei), a considerare i loro
bisogni.
La quinta regola si incentra sulla disponibilità a dare, contro
la logica del prendere, del possedere, causa di tanta
ingiustizia e mancanza di pace nel nostro mondo. ‘Amate
i vostri nemici’, dice Gesù! L’Amore dei nemici
è l’essenza del cristianesimo! Vuol dire aver conosciuto Dio che
non ha nemici, ma solo figli e figlie; vuol dire aver ricevuto
il dono del Suo Spirito che ci dona di riconoscerli tali. La
domanda d'obbligo che ci poniamo oggi è:" Amate
i vostri nemici e pregate per quanti vi perseguitano, perché
diventiate figli del Padre!". Bene. Solo amando i nemici e
pregando per i persecutori, diventiamo ciò che siamo, cioè figli
di Dio! L’amore e la misericordia di Dio sono per tutti, perché
Lui riconosce come figli, e attende che qualcuno lo riconosca
come Padre accettando gli altri come fratelli. L’amore che Gesù
chiede è un amore gratuito, che non cerca il proprio interesse,
la propria soddisfazione. "Siate voi dunque perfetti come è
perfetto il Padre vostro" è considerato, cari amici e fedeli, il
versetto chiave-culmine di tutto il discorso della montagna. E’
un imperativo forte col quale Gesù ci invita ad essere quello
che davvero siamo: figli e figlie del Padre!... proprio perché
creati a sua immagine e chiamati a testimoniare con la vita
questo stesso essere. Come costruire
la pace e coniugarla con la Giustizia? Come? Innanzitutto la
pace non è frutto della paura, ma dell’amore di Cristo.
Cerchiamo ora di leggere questa parola P A C E, di
ascoltarla vibrare dentro, di lasciarci provocare per
accoglierla e realizzarla confrontandoci con l’insegnamento di
Gesù.
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“P” come preghiera. La cultura della nonviolenza
parte proprio da lì. Ogni sforzo, ogni impegno per costruire
pace e giustizia trova significato e forza e coraggio nella
preghiera, in un rapporto personale con Gesù, nell’ascolto umile
ed attento della Sua Parola.
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“A” come audacia. Audacia che non vuol dire
spericolatezza, imprudenza, ma vuol dire libertà, coraggio,
franchezza, radicalità nell’accogliere e vivere il Vangelo senza
annacquarlo, nelle pagine che ci disturbano di più.
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“C” come convivialità. Sì, perché pace è la convivialità
delle differenze, quando si mettono a sedere alla stessa tavola
persone diverse, di culture diverse…che noi siamo chiamati a
conoscere, ad accogliere e a servire.
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“E” come Esodo. Esodo per lasciare le ricchezze, le
sicurezze, il potere, la volontà di dominio sulle coscienze dei
poveri. Esodo per accostarci ai poveri e partire da loro per
costruire pace e giustizia, con scelte concrete di vita.
Sappiamo coniugare la parola pace nella nostra vita? Provate
a farlo. Vi renderete conto che ci sono centinaia di modi e
maniere di definire la pace nei nostri cuori.
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Domenica 20 Febbraio 2011, VII
DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A)
Vangelo
(Mt 5,38-48)
Amate i vostri nemici
Dal
Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi
discepoli:
«Avete inteso che fu detto: “Occhio per occhio e dente per dente”.
Ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dà uno
schiaffo sulla guancia destra, tu pórgigli anche l’altra, e a chi
vuole portarti in tribunale e toglierti la tunica, tu lascia anche
il mantello. E se uno ti costringerà ad accompagnarlo per un miglio,
tu con lui fanne due. Da’ a chi ti chiede, e a chi desidera da te un
prestito non voltare le spalle.
Avete inteso che fu detto: “Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo
nemico”. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli
che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei
cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa
piovere sui giusti e sugli ingiusti. Infatti, se amate quelli che vi
amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani?
E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di
straordinario? Non fanno così anche i pagani? Voi, dunque, siate
perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste».
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