"Le tentazioni. Rinunciando a Satana, rinunciamo a tutto?"
Il periodo quaresimale che per i credenti rappresenta la rinnovazione delle scelte battesimali, cioè risorgere con Cristo alla vita nuova di Dio, una volta morti con il peccato. La vera Quaresima che il Signore vuole da noi è un esame spirituale di quaranta giorni, durante i quali si "deve" ponderare la trasformazione e la conversione dei cuori, cioè riflettere sui nostri traguardi personali e comunitari
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di Vincenzo La Gamba Inizia questa domenica il periodo quaresimale che per i credenti rappresenta la rinnovazione delle scelte battesimali, cioè risorgere con Cristo alla vita nuova di Dio, una volta morti con il peccato. Tra noi credenti c'è l'abitudine di ricordarsi che durante il periodo quaresimale si "deve" fare un piccolo sacrificio, che, banalmente crediamo, consiste nel privarsi di mangiare dolci, fumare sigarette, non bere alcolici e cosi via, come se fossero questi i sacrifici che il Signore vuole che noi ci sottoponessimo.
La vera Quaresima che il Signore
vuole da noi è un esame spirituale di quaranta giorni, durante i
quali si "deve" ponderare la trasformazione e la conversione dei
cuori, cioè riflettere sui nostri traguardi personali e comunitari.
Più che pensare alla nostra
quotidianità, in cui tutto si fa meno che pensare al Signore, la
Quaresima ci obbliga a pensare a noi stessi per come aiutare gli
altri, il prossimo, i poveri, i sofferenti, i malati. Insomma è
necessario un bell’esame di coscienza perché, pensare agli altri è
una priorità nel periodo quaresimale per provare a vincere le
tentazioni che la nostra malvagia società, a volte, ci impone come
un dazio da pagare. Chi è tentato non necessariamente cede; ma chi cede è perduto. C'è da farsi una domanda lecita: rinunciando a Satana, rinunciamo a tutto? La risposta ce l'ha data Giovanni Paolo II (durante il periodo quaresimale di due anni fa), secondo cui "l'uomo di oggi ha bisogno di trovare il silenzio interiore, la riflessione che lo spinge verso l'assoluto, la ricerca dell'immaterialità: cosicché l'ascolto della parola di Dio e contemporaneo digiuno, oltre che alla penitenza, diventano momenti essenziali di preparazione di ogni Pasqua insieme, naturalmente, alla preghiera ed ai sacramenti".
Fondamentalmente Papa Giovanni Paolo
II ci dice: "Se siete tentati dal demonio, pregate e digiunate" Dove avvengono le tentazioni di Cristo? Nel deserto, che è nella Bibbia il luogo dell'incontro con Dio, ma anche il luogo della prova.
Così era stato per
tutto il popolo nel suo cammino dall'Egitto alla terra promessa.
Dice la Bibbia: "Figlio se ti presenti a servire il Signore,
preparati alla tentazione", cioè alla prova. Ma ci dice, attraverso
S. Paolo: "Dio è fedele e non permetterà che siate tentati oltre le
vostre forze, ma con la tentazione darà anche la via d'uscita". La prima tentazione riguarda il pane e Gesù viene tentato di vivere la figliolanza di Dio in modo egoistico, usandola come potenza che risolve miracolosamente i problemi quotidiani.
La seconda tentazione
è nella Città Santa e il diavolo si serve di una parola di Dio,
interpretata a suo modo.
Il Vangelo odierno
mostra le tentazioni più radicali dell'uomo.
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La Gamba Vincenzo - Meditazioni: «"Le tentazioni. Rinunciando a Satana, rinunciamo a tutto?" Il periodo quaresimale che per i credenti rappresenta la rinnovazione delle scelte battesimali, cioè risorgere con Cristo alla vita nuova di Dio, una volta morti con il peccato. La vera Quaresima che il Signore vuole da noi è un esame spirituale di quaranta giorni, durante i quali si "deve" ponderare la trasformazione e la conversione dei cuori, cioè riflettere sui nostri traguardi personali e comunitari», New York, www.galatro.org, La Liturgia di Domenica 13 Marzo 2011, I DOMENICA DI QUARESIMA (ANNO A) |
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