Meditazioni

"Sorgente di acqua che zampilla per la vita eterna"

 

Il cammino di conversione e di adesione a Gesù: siamo assetati o dissetati di Dio? Siamo assetati dell'acqua vera oppure siamo dissetati delle tante acque che il mondo ci propone?

 

 

di Vincenzo La Gamba

E' scontato dire che l' acqua serve per dissetare chi di sete ha bisogno e non solo. Serve per altre cose anche più importanti, come vedremo sotto. Ma quando Gesù' chiede alla donna Samaritana: "Dammi da bere" Egli ci invita a bere da  "una sorgente che zampilla per la vita eterna".

Quello di oggi i è sicuramente uno dei brani evangelici più belli perché è un Vangelo che  racconta il cammino di conversione e di adesione a Gesù, da parte di una donna, che rappresenta un popolo, i Samaritani, considerati lontani ed eretici da parte dei Giudei.

La Samaritana rivive a livello personale la stessa vicenda del popolo eletto; il suo cammino di fede è semplice e lineare. C'è in questa donna una progressiva crescita nella fede ed è Gesù che prende l'iniziativa, provocandola con la prospettiva di un dono superiore ad ogni altro.  La donna si lascia attirare. Gesù promette "solo" un'acqua più desiderabile di quella terrena, un’ "acqua - come scritto sopra - che zampilla per la vita eterna". La buona Samaritana si lascia convincere. E Gesù, da vero Profeta, legge nel cuore della donna, la quale crede che Gesù è il Messia ed il Suo è il Dio Padre, mentre il Figlio di Dio in terra, entra personalmente nella vita e nel cuore della donna. Si fa perfino messaggera di Lui presso i Samaritani, i quali "credettero in Gesù per le parole della donna".

Per capire ciò è necessaria la "luce" di Dio. Per questo motivo, e non solo, Gesù svela alla donna la Sua identità, fino ad arrivare alla manifestazione completa con le parole: "Sono Io il Messia".

L' acqua, nei libri profetici, è simbolo dei beni messianici e della sapienza. Lo è anche per il cuore di ogni essere umano, assetato di felicità, perchè, purtroppo, l'insoddisfazione è una costante dell'essere umano. Per questo motivo la sete può acquistare vari significati, alcuni materiali, altri spirituali.

La domanda che ci dobbiamo porre per la nostra riflessione domenicale, mi pare appunto questa: "siamo assetati o dissetati di Dio?" Siamo assetati dell'acqua vera oppure siamo dissetati delle tante "acque" (molte sono inquinate) che il mondo ci propone? 

Solo Gesù, acqua viva, può dissetare la sete di verità, di amore e di vita  perché è riconosciuto da noi come Profeta, Messia e Salvatore del mondo, quindi centro della nostra vita e della nostra esistenza. Cari fedeli, quando ci ricordiamo di essere assetati di Gesù vuole dire che abbiamo acquisito l'atteggiamento più giusto per essere i testimoni della Sua parola. 

A conferma di ciò, rileggiamo i passi del Vangelo odierno per apprendere quella che è stata la missione della Samaritana. L' incontro con Gesù ci insegna che, una volta, conosciutoLo bisogna "trasmetterLo" ad altri. Notiamo che la donna si allontana, senza la brocca, lasciata al pozzo, quasi ad indicare che solo presso Gesù c'è acqua viva. È questo il vero punto saliente di tutto il brano evangelico di oggi. Infatti la sua fede, in fase embrionale si rafforza e rafforzandosi va a comunicare ai suoi conoscenti questa notizia: "Venite a vedere un uomo che mi ha detto tutto quello che ha fatto. Che sia forse il Messia?".

Si lo era, cara donna Samaritana. Tu che volevi attingere l'acqua dal pozzo, hai trovato la vera acqua viva di cui avevi bisogno. Noi la stiamo cercando quell'acqua viva, senza la quale non possiamo salvarci, ma con la quale troveremo la via della salvezza. Acqua equivale a salvezza perché l'acqua disseta e l'acqua è il simbolo predominante della nostra cristianità.

 

La Liturgia di Domenica 27 Marzo 2011,  III DOMENICA DI QUARESIMA (ANNO A)

Vangelo (Gv 4,5-42)
Sorgente di acqua che zampilla per la vita eterna.

 Dal Vangelo secondo

In quel tempo, Gesù giunse a una città della Samarìa chiamata Sicar, vicina al terreno che Giacobbe aveva dato a Giuseppe suo figlio: qui c’era un pozzo di Giacobbe. Gesù dunque, affaticato per il viaggio, sedeva presso il pozzo. Era circa mezzogiorno. Giunge una donna samaritana ad attingere acqua. Le dice Gesù: «Dammi da bere». I suoi discepoli erano andati in città a fare provvista di cibi. Allora la donna samaritana gli dice: «Come mai tu, che sei giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?». I Giudei infatti non hanno rapporti con i Samaritani. Gesù le risponde: «Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: Dammi da bere!, tu avresti chiesto a lui ed egli ti avrebbe dato acqua viva». Gli dice la donna: «Signore, non hai un secchio e il pozzo è profondo; da dove prendi dunque quest’acqua viva? Sei tu forse più grande de! l nostro padre Giacobbe, che ci diede il pozzo e ne bevve lui con i suoi figli e il suo bestiame?».
Gesù le risponde: «Chiunque beve di quest’acqua avrà di nuovo sete; ma chi berrà dell’acqua che io gli darò, non avrà più sete in eterno. Anzi, l’acqua che io gli darò diventerà in lui una sorgente d’acqua che zampilla per la vita eterna». «Signore – gli dice la donna –, dammi quest’acqua, perché io non abbia più sete e non continui a venire qui ad attingere acqua. Vedo che tu sei un profeta! I nostri padri hanno adorato su questo monte; voi invece dite che è a Gerusalemme il luogo in cui bisogna adorare».
Gesù le dice: «Credimi, donna, viene l’ora in cui né su questo monte né a Gerusalemme adorerete il Padre. Voi adorate ciò che non conoscete, noi adoriamo ciò che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei. Ma viene l’ora – ed è questa – in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità: così infatti il Padre vuole che siano quelli che lo adorano. Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorare in spirito e verità».
Gli rispose la donna: «So che deve venire il Messia, chiamato Cristo: quando egli verrà, ci annuncerà ogni cosa». Le dice Gesù: «Sono io, che parlo con te».
Molti Samaritani di quella città credettero in lui. E quando giunsero da lui, lo pregavano di rimanere da loro ed egli rimase là due giorni. Molti di più credettero per la sua parola e alla donna dicevano: «Non è più per i tuoi discorsi che noi crediamo, ma perché noi stessi abbiamo udito e sappiamo che questi è veramente il salvatore del mondo».

La Gamba Vincenzo - Meditazioni: «"Sorgente di acqua che zampilla per la vita eterna". Il cammino di conversione e di adesione a Gesù: siamo assetati o dissetati di Dio? Siamo assetati dell'acqua vera oppure siamo dissetati delle tante acque che il mondo ci propone?», New York, www.galatro.org, La Liturgia di Domenica 27 Marzo 2011,  III DOMENICA DI QUARESIMA (ANNO A)

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