Due domande pone
Gesù, questa domenica nel brano evangelico narrato da Matteo. Una
rivolta alla gente di fuori, a quelli che non si preoccupano di
andare a Messa la domenica. L' altra a coloro che credono di sapere
tutto su Gesù.
La domanda più decisiva ed attuale delle due è senz' altro la
seconda: "Voi chi dite che Io sia?" - dice Gesù ai suoi Apostoli.
Interrogativo che continua a restare aperto dopo oltre 2000 anni
dalla sua venuta in terra. Sono certo che ognuno di noi risponde in
modo diverso a seconda della nostra struttura psicologica, con i
suoi centri d' interesse in ogni età della vita, dalla formazione
cristiana e dalla pratica religiosa più o meno assidua.
È, comunque, la domanda centrale della nostra fede.
Ognuno, dicevo
prima, può rispondere in modo diverso. Io ad esempio di Gesù dico
questo. Per me è amore e preghiera, solo perché ho capito durante l'
arco della mia vita che Dio è amore. Cosa significa? Significa
semplicemente che attraverso la preghiera ho capito quanto Gesù mi
ami.
Perché vedete cari fedeli la preghiera, è esattamente ciò che
scrisse il filosofo danese Soren Kierkegaard, "Gli antichi
giustamente dicevano che pregare è respirare. Perché io respiro?
Perché altrimenti muoio."
Per fare una
analogia che regge, dico che con i Sacramenti ci nutriamo, con la
preghiera troviamo l' ossigeno per respirare. Prima del nutrimento
c'è la respira-zione e la respirazione è tutta coinvolta nella
preghiera, come segno della nostra vita spirituale con Gesù.
A ciò aggiungo,
quello che per me è l' essenza della vita: l' intimità spirituale
con Gesù, nel senso più spirituale possibile perché è attraverso la
preghiera che l' uomo parla con Gesù ed è il dialogo con Gesù, che
ci avvicina al divino.
La preghiera è come una vitamina. Non fa mai male, perché alla base
di tutto c'è una forma ricostituente, che è l' amore di Dio verso di
noi.
Scrisse Sant' Agostino questa semplice frase, che dice tutto: "Prima
ama. Poi fai quello che vuoi".
Ci sono vari modi di amare Gesù. come ci sono pure vari modi di
ricevere l' amore di Gesù nella nostra vita.
Io ve lo spiego con il concetto Eucaristico: per mezzo di lui, con
Lui, in Lui.
Per mezzo di Lui ho istituito una relazione spirituale che genera
amore non a livello personale, ma per gli altri, perché Gesù è
fondamentalmente il mio amico più intimo.
Con Lui mi sento più forte e sicuro perché "sento" la Sua presenza
nell' anima e nel cuore. È sempre al mio fianco per proteggere me e
gli altri come me, sebbene non sono degno del suo amore, perché più
mi è vicino, più commetto peccati.
Come peccatore ho
sempre sete del suo amore e non il contrario, perché sono povero del
Suo Spirito, così come scritto nelle Beatitudini.
In Lui trovo serenità, pace e tranquillità. È una pace interiore la
mia che viene generata dalla vicinanza di Gesù nella mente e nel
cuore. Ed è in Lui che trovo la ragione della mia vita spirituale.
Se andassi a comprarla al supermercato non potrei trovarla, perché
non è qualcosa che si compra e si vende. Non si acquista, perché non
è in vendita.
E allora? Come si sente uno che non può avere una vita spirituale
con Gesù. Io mi sentirei come un pezzo di corda che non ha ancora
legato le tre virtù teologali: fede, speranza e carità.
Ancora meglio. Mi sentirei come un filo elettrico che non produce
corrente, perché manca la corrente elettrica, che è Gesù. Mancando
Lui si vive nel buio. Ed io non voglio vivere al buio, perché Egli è
la luce, la luce delle luci.
È una luce viva, perché Cristo è un essere vivo. Non è mai morto.
Ecco perché la preghiera non è mai morta, ma respira nei polmoni
delle genti come un gesto che si ripete da secoli, perché la
preghiera è Gesù e Lui ha sconfitto la morte.
Ciascuno di voi, si chieda oggi: "Chi è per me Gesù?". Datevi una
risposta sincera a questo quesito.