Meditazioni

"Voi chi dite che Io sia?"

 

Questa è la domanda centrale della nostra fede

 

di Vincenzo La Gamba

Due domande pone Gesù, questa domenica nel brano evangelico narrato da Matteo. Una rivolta alla gente di fuori, a quelli che non si preoccupano di andare a Messa la domenica. L' altra a coloro che credono di sapere tutto su Gesù.
La domanda più decisiva ed attuale delle due è senz' altro la seconda: "Voi chi dite che Io sia?" - dice Gesù ai suoi Apostoli.
Interrogativo che continua a restare aperto dopo oltre 2000 anni dalla sua venuta in terra. Sono certo che ognuno di noi risponde in modo diverso a seconda della nostra struttura psicologica, con i suoi centri d' interesse in ogni età della vita, dalla formazione cristiana e dalla pratica religiosa più o meno assidua.
È, comunque, la domanda centrale della nostra fede.
 

Ognuno, dicevo prima, può rispondere in modo diverso. Io ad esempio di Gesù dico questo. Per me è amore e preghiera, solo perché ho capito durante l' arco della mia vita che Dio è amore.  Cosa significa? Significa semplicemente che attraverso la preghiera ho capito quanto Gesù mi ami.
Perché vedete cari fedeli la preghiera, è esattamente ciò che scrisse il filosofo danese Soren Kierkegaard, "Gli antichi giustamente dicevano che pregare è respirare. Perché io respiro? Perché altrimenti muoio."

Per fare una analogia che regge, dico che con i Sacramenti ci nutriamo, con la preghiera troviamo l' ossigeno per respirare. Prima del nutrimento c'è la respira-zione e la respirazione è tutta coinvolta nella preghiera, come segno della nostra vita spirituale con Gesù.
 

A ciò aggiungo, quello che per me è l' essenza della vita: l' intimità spirituale con Gesù, nel senso più spirituale possibile perché è attraverso la preghiera che l' uomo parla con Gesù ed è il dialogo con Gesù, che ci avvicina al divino.
La preghiera è come una vitamina. Non fa mai male, perché alla base di tutto c'è una forma ricostituente, che è l' amore di Dio verso di noi.
Scrisse Sant' Agostino questa semplice frase, che dice tutto: "Prima ama. Poi fai quello che vuoi".
Ci sono vari modi di amare Gesù. come ci sono pure vari modi di ricevere l' amore di Gesù nella nostra vita.
Io ve lo spiego con il concetto Eucaristico: per mezzo di lui, con Lui, in Lui.
Per mezzo di Lui ho istituito una relazione spirituale che genera amore non a livello personale, ma per gli altri, perché Gesù è fondamentalmente il mio amico più intimo.
Con Lui mi sento più forte e sicuro perché "sento" la Sua presenza nell' anima e nel cuore. È sempre al mio fianco per proteggere me e gli altri come me, sebbene non sono degno del suo amore, perché più mi è vicino, più commetto peccati.

Come peccatore ho sempre sete del suo amore e non il contrario, perché sono povero del Suo Spirito, così come scritto nelle Beatitudini.
In Lui trovo serenità, pace e tranquillità. È una pace interiore la mia che viene generata dalla vicinanza di Gesù nella mente e nel cuore. Ed è in Lui che trovo la ragione della mia vita spirituale.
Se andassi a comprarla al supermercato non potrei trovarla, perché non è qualcosa che si compra e si vende. Non si acquista, perché non è in vendita.
E allora? Come si sente uno che non può avere una vita spirituale con Gesù. Io mi sentirei come un pezzo di corda che non ha ancora legato le tre virtù teologali: fede, speranza e carità.
Ancora meglio. Mi sentirei come un filo elettrico che non produce corrente, perché manca la corrente elettrica, che è Gesù. Mancando Lui si vive nel buio. Ed io non voglio vivere al buio, perché Egli è la luce, la luce delle luci.
È una luce viva, perché Cristo è un essere vivo. Non è mai morto. Ecco perché la preghiera non è mai morta, ma respira nei polmoni delle genti come un gesto che si ripete da secoli, perché la preghiera è Gesù e Lui ha sconfitto la morte.
Ciascuno di voi, si chieda oggi: "Chi è per me Gesù?". Datevi una risposta sincera a questo quesito.

 

La Liturgia di oggi Domenica 21 Agosto 2011, XXI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A)

Vangelo (Mt 16,13-20)
Tu sei Pietro, e a te darò le chiavi del regno dei cieli

 Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?». Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elìa, altri Geremìa o qualcuno dei profeti».
Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente».
E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli».
Allora ordinò ai discepoli di non dire ad alcuno che egli era il Cristo

La Gamba Vincenzo - Meditazioni: «"Voi chi dite che Io sia?" Questa è la domanda centrale della nostra fede» New York, www.galatro.org, La Liturgia di oggi Domenica 21 Agosto 2011, XXI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A)

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