Meditazioni

"Erano come pecore che non hanno pastore"

 

di Vincenzo La Gamba

In questo brano evangelico, Gesù si commuove non appena i Dodici rientrano dalla loro missione di evangelizzazione, che, come ricorderete, abbiamo  trattato nel Vangelo della scorsa settimana. I Discepoli erano partiti, infatti, a due a due, per insegnare la Parola di Cristo.

A distanza di settimane e mesi tutti tornano da Gesù. Sono indubbiamente stanchi  ma sicuramente consapevoli del fatto che la loro esperienza li ha arricchiti di umanità, diventando pescatori di uomini, creatori di comunione, e veri apostoli di Cristo fino al punto che la folla sempre nutrita e assetata per conoscere la Parola, non li fa nemmeno ristorare.

Gesù capisce che hanno fatto un lavoro straordinario e con amore  compassionevole.  Dice loro: "Venite in disparte, in luogo solitario e riposatevi un po' ".

Da rilevare quindi che il riposo in disparte non é la pausa tra due lavori, bensì un' occasione per rilassarsi dopo un viaggio spirituale, che ha portato grandi frutti. É come vivere il settimo giorno di Dio, "quando vide che tutto era bello e si riposò".   Perché vedete, cari amici fedeli, la vera terra promessa non é un luogo, ma un tempo. 

Questo tempo é il settimo giorno,  il giorno di festa per il Signore che concede ciò che ha veramente promesso: se stesso. E Gesù spiega loro il segreto del Regno dei Cieli.

Partiti "a due a due",  i Dodici imparano ad essere a disposizione dell' uomo. Gesù dice loro: prendetevi del tempo ed aggiunge: "il tempo non é vostro, appartiene alla commozione e alla compassione per l' uomo".

Allora come oggi esiste un legame basilare: i cattolici cristiani (e non solo) sono i veri  divulgatori di giustizia, di pace, di amore verso il prossimo, così come è avvenuto con i Dodici.

E' questo impegno terreno  la conseguenza logica della loro fede nella persona e nel Vangelo di Cristo? In altre parole, siamo consapevoli del fatto che la comunità ecclesiale é fondamentalmente missionaria perché ha ereditato la missione di Gesù?

La risposta é una sola: per essere il "popolo di Dio" significa seguire l' esempio missionario di Gesù. Il profondo messaggio dell' odierno Vangelo é appunto questo: non possiamo e non dobbiamo essere dei numeri ma essere fondamentalmente discepoli e membri vivi di Cristo nel "nuovo popolo di Dio". Pertanto tutti noi membri della Chiesa abbiamo bisogno di una profonda catechesi sulla missione evangelizzatrice della stessa Chiesa.

É più o meno il concetto di "popolo di Dio", lo stesso su cui é imperniata tutta la costituzione dogmatica "Lumen gentium" sulla Chiesa. Per definire quest'ultima, non si parte dalla gerarchia, ma dalla base, dal popolo semplice e fedele.

 

La Liturgia di Domenica 22 Luglio 2012, XVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO B)

Vangelo (Mc 6,30-34)
Erano come pecore che non hanno pastore.

 Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e quello che avevano insegnato. Ed egli disse loro: «Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’». Erano infatti molti quelli che andavano e venivano e non avevano neanche il tempo di mangiare.
Allora andarono con la barca verso un luogo deserto, in disparte. Molti però li videro partire e capirono, e da tutte le città accorsero là a piedi e li precedettero.
Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose.

La Gamba Vincenzo - Meditazioni:  «"Erano come pecore che non hanno pastore". Partiti "a due a due",  i Dodici imparano ad essere a disposizione dell' uomo. Gesù dice loro: prendetevi del tempo ed aggiunge: "il tempo non é vostro, appartiene alla commozione e alla compassione per l' uomo". » New York, www.galatro.org, La Liturgia di Domenica 22 Luglio 2012, XVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO B)

e-mail: VJIM19@aol.com

Home