Meditazioni

"La vostra liberazione è vicina"

 

di Vincenzo La Gamba

Anche questa domenica il brano evangelico contiene un linguaggio "apocalittico". E' Luca a parlarne e sappiamo pure che Luca è posteriore agli altri due evangelisti Matteo e Marco, per cui si pensa che Luca scriva con maggiore prospettiva storica rispetto a loro. 

Miei cari fedeli, è trascorso un altro anno liturgico ( quello denominato "B" per intenderci) e siamo arrivati al periodo dell' Avvento in cui si proclama la speranza ed di questa ne abbiamo bisogno specie dopo la catastrofe che si e' abbattuta in moltissime zone di New York e New Jersey. 

Il  contenuto dell' odierno brano evangelico chiarisce quella che possiamo chiamare la speranza dell' essere umano. Gesù, infatti, dice ai Suoi discepoli: “Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli (...) Allora vedranno il Figlio dell'uomo venire su una nube con potenza e gloria grande. Quando cominceranno ad accadere queste cose, alzatevi e levate il capo, perché la vostra liberazione è vicina"

In queste parole ci potrebbero essere molte risposte magari ancora piene di inquietudini perché l' uomo di oggi non è che non sia simile a quello di 2012 anni fa. Chi sperava allora, spera adesso. Non c'e' motivo di alcun dubbio!.

L' Avvento è racchiuso in questa frase del Signore: «Io sono Colui che realizza le promesse di bene».

Quali promesse, vi domandate? Quelle di un Dio fedele a parole "di bene" sull' uomo, nonché a promesse "di bene" per noi.

Mentre si parla di Dio, il Vangelo riprende a disegnare il profilo del mondo: pieno di angoscia, inquietudine, paura, alluvioni, uragani e guerre. È facile, oggi, localizzare il rombo della guerra in Iraq ed Afhganistan, tra Israele e Palestina, le catastrofi naturali nel territorio italiano ed in quello americano,per limitarci a quelle che sono le realtà più oggettive nelle ultime settimane.  

Questa è da sempre la verità inconfutabile, come pure  è inconfutabile, durante la stagione dell' Avvento, la novità di Gesù: «Vedranno il Figlio dell'uomo venire sulle nubi» perché Dio ha giudicato il mondo e l' ha trovato lontano.

Cosa significa tutto questo? Significa che invece di sdegnarsi e' Lui stesso che viene.  Perché?

Il Signore giudica noi e ci trova con il cuore "pesante". Viene più vicino, perché anche un cuore pesante possa sentirlo.

Il periodo dell' Avvento è un stagione di assoluta riflessione. L' Avvento è il farsi prossimo di Dio. Ma non sulle nubi verrà, bensì nei piccoli gesti puri dei cuori assetati di pace; non su un trono di fiamme verrà, ma nella delicatezza improvvisa di chi ci è vicino. 

Noi ci presentiamo al mondo, cittadini e stranieri: custodi dei giorni e pellegrini dell'eterno, quindi, dobbiamo stare attenti al nostro cuore e attenti al Padre. Mai rinunciando a un amore in nome di un altro amore.

Secondo le temibili parole di Paolo: «Il Signore vi faccia abbondare nell' amore vicendevole e verso tutti».

Non solo amare, dunque, ma essere abbondanti nell'amore; non solo verso i pochi che ti sono indispensabili per la tua vita affettiva, ma verso tutti. Abbondare significa dare e non ricevere senza misurare. In questo ultimo periodo la mia esperienza personale e' stata gratificante: ho ricevuto la solidarietà umana dopo avere perso tanto durante l' uragano Sandy del 29 ottobre scorso, più di quanta io ne abbiano mai dato in passato. Ed è profondamente vero!

In questo mondo così avaro di sentimenti  c'e' sempre "una prima volta" che uno tocca con mano l'  amore degli altri verso te stesso che sei in difficoltà.

Se questo è amore, fratellanza, sarebbe bello trovare in questo mondo crudele la vera speranza della vita. Ed aggiungo io, in abbondanza.

E questo, assicura Paolo, renderà saldo il cuore del mondo. Quel cuore che, come Dio, trova il suo riposo solo nell' affaticarsi ancora.

Quel cuore che, fra meno di un mese, trema perchè quella speranza non ci inganni: la nascita del Redentore, quel Bambin Gesù che porta speranza pure ai disperati!

La Liturgia di oggi Domenica 2 Dicembre 2012,  I DOMENICA DI AVVENTO (ANNO C)
 

Vangelo (Lc 21,25-28.34-36)
La vostra liberazione è vicina

 

 Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l’attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte.
Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire su una nube con grande potenza e gloria.
Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina.
State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso all’improvviso; come un laccio infatti esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra. Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere, e di comparire davanti al Figlio dell’uomo».

La Gamba Vincenzo - Meditazioni: «La vostra liberazione è vicina» New York, www.galatro.org, La Liturgia di oggi Domenica 2 Dicembre 2012,  I DOMENICA DI AVVENTO (ANNO C)

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