"Quello che hai preparato, di chi sarà? "
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di Vincenzo La Gamba
La parabola
odierna mette drammaticamente in luce l'errore di chi "accumula
tesori per sé e non arricchisce davanti a Dio". Il fallimento sta
nell'aver sbagliato traguardo, pensando di assicurare e riempire da
sé la vita, mentre questa è solo dono e pienezza che ci viene da
Dio. Questo significa che la nostra vita ha un destino oltre il
tempo, aspira ad una pienezza oltre le cose, esige una qualità che è
niente di meno che quella di divenire "simili a Dio", perché appunto
creati "a sua immagine e somiglianza".
Voi infatti
siete morti e la vostra vita è ormai nascosta con Cristo in Dio".
Nell'
odierno brano evangelico di Luca la sentenza di Gesù è esplicita e
riassuntiva: "Guardatevi e tenetevi lontano da ogni cupidigia,
perché anche se uno è nell'abbondanza, la sua vita non dipende dai
suoi beni".
A riecheggiarle
queste parole sempre di più negli ultimi mesi e' il beneamato Papa
Francesco che proprio il mese scorso disse in una sua omelia:"
Quando morirete non potete certo portare con voi i vostri beni
dietro il feretro, perché cosi non sarà".
E' la prima
volta che abbiamo sentito un concetto così variegato per il
quale sono state scritte fiume di parole con significato diversi,
ma non con la stessa efficaci e penetrazione del Somma Pontefice
Francesco.
Non so se a voi,
cari fedeli fa la stessa impressione ma a me sembra che questo
Nostro Santo Padre e' veramente dotato del dono della semplicità
foderato da una umiltà che lo rende simile a San Francesco d' Assisi
del quale ha certamente preso il nome ma ha senz' altro acquisito in
così poco tempo una duttilità di linguaggio cristiano che non ha
pari nei Papati trascorsi.
Sapete perché? É
sempre di moda in questo mondo e società malata dire che non
l'avere, ma l'essere qualifica una persona. Non e' certamente così
ma di questo però siamo persuasi.
Essere
intelligente, essere operoso e giusto, essere importante e lasciare
una memoria, essere dei signori e non tanto dei ricchi...: è tutto
un essere buono, ma non sufficiente.
L'avere e il
fare umano qualificheranno pienamente l'essere solo se sarà un
arricchirsi davanti a Dio, un essere divino! Si è già al di là di
ogni etica umana; ben oltre cioè il piccolo problema d'eredità in
cui si vuol coinvolgere Gesù. L' altra frase di Gesù nell' odierno
Vangelo ammonisce: "Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la
tua vita. E quello che hai preparato di chi sarà?". Tutto il
castello di sicurezza che quest'uomo s'era costruito, diviene
insipienza, perché quando uno muore con sé non porta nulla. É la
riflessione amara e realista di tutto il libro del Qoelet: "Vanità
delle vanità, tutto è vanità". Cioè un soffio che passa, una
illusione”.
La ricchezza (
ce lo ricorda Papa Francesco ogni santo giorno) porta a far perdere
di vista Dio come bene supremo e a non accorgersi più di Lui. La
ricchezza chiude il cuore di fronte agli altri, e anche questo è
contro il disegno di Dio, che ha immesso nel creato risorse per
tutti, chiedendo all'uomo collaborazione per la loro equa
distribuzione. La ricchezza porta più facilmente anche a soddisfare
"quella parte di noi che appartiene alla terra: fornicazione,
impurità, passioni, desideri cattivi e quell'avarizia insaziabile
che è idolatria" (Seconda Lettura odierna di San Paolo ai Colossesi).
E alla fine, per denaro, vediamo quanto disordine sociale si
produce: tangentopoli, illegalità, mafia, corruzione, stragi...!
Al di là di
tutte queste indicazioni però sta un fatto di base: il mondo non si
cambia con regole nuove, ma col cuore nuovo. E quindi con uomini
nuovi, rinnovati dalla Grazia di Cristo.
Tocca proprio ai
cristiani per primi a impegnarsi a trasformare il mondo per più
giustizia e sviluppo, proprio perché essi dovrebbero avere criteri
nuovi e soprattutto cuore e capacità nuove per gestire nel modo
giusto i beni della terra. "Noi cristiani – han detto recentemente i
Vescovi Italiani - siamo chiamati ad essere seminatori di speranza
in una società che sembra spegnerla del tutto con la violenza,
l'illegalità e le furberie”. |
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La Gamba Vincenzo - Meditazioni: «Quello che hai preparato, di chi sarà? » New York, www.galatro.org, La Liturgia di Domenica 4 Agosto 2013, XVIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C) e-mail: VJIM19@aol.com |
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