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di Vincenzo La Gamba
"Sono venuto a portare il fuoco sulla terra; e come vorrei che fosse
acceso!.......
Pensate che io sia venuto a portare la pace sulla terra? No, vi
dico, ma la divisione!.
Queste sono le testuali parole dell' odierno brano evangelico che
Luca riporta alla lettera perché queste frasi sono state pronunciate
da Gesù ai propri discepoli. Proprio così, amici fedeli.
Potreste dire, come me, che Il Vangelo di oggi è tutt'altro che "politically
correct" e che Gesù sembra veramente andare oltre le righe...
Certo é più difficile spiegare un concetto come quello di questa
domenica se, in effetti, constatiamo che certe parole di Gesù ci
lasciano perplessi. D' altra parte il Vangelo deve essere spiegato
anche quando e sopratutto sembra dare dei messaggi non
condivisibili, ma che in realtà lo scopo finale é diverso dalle
nostre interpretazioni.
Andiamo per ordine: Gesù' dice che è venuto a portare un fuoco sulla
terra...
Oggi che si parla di surriscaldamento della terra con l'inquinamento
e dei continui incendi che devastano e uccidono... é Gesù che, in
quel determinato tempo, voleva accendere altri fuochi?
Molto probabilmente Gesù' voleva e vuole surriscaldare il clima
delle relazioni tra i popoli dell' umanità, raffreddata dai
meccanismi economici rigidi e cinici?
Voleva e vuole surriscaldare il clima delle nostre comunità
ecclesiali, spesso raggelate dal formalismo e legalismo?
Voleva e vuole incendiare i nostri cuori di credenti che hanno
spento da tempo la candela accesa il giorno del battesimo...
Procediamo con la seconda frase attraverso la quale Gesù dice anche
che è venuto a portare la divisione addirittura dentro le famiglie!
Ma come? Oggi come ieri non c'è abbastanza divisione nelle famiglie
che vanno spesso in pezzi?
La fede non deve forse unire e mettere armonia?
Ma pensandoci bene non è forse la superficialità dei rapporti che
genera divisione?
Non è forse la noncuranza del dialogo tra genitori, tra sposi, tra
figli e parenti che mette pian piano il seme della vera ed
insanabile divisione?
Non è forse la fede "leggera" e di facciata che mina alla base
l'unione della famiglia ecclesiale?
Tanti gli interrogativi che ci poniamo oggi dopo aver ascoltato
queste "questionabili" frasi.
Per Gesù è tempo di fare scelte forti e decise. È tempo di prender
sul serio quello che Lui ha detto e ha fatto. Questo genera
sicuramente problemi, perché le leggi che regolano le nostre società
e che arrivano fin dentro alla famiglia non sono certo quelle del
Vangelo.
Questo é certo ma sicuro!
Già dentro di noi stessi e della nostra vita il Vangelo crea
divisione e lotta interiore. E ancor di più fuori di noi e attorno a
noi, iniziando proprio dalle relazioni più strette come la famiglia,
gli amici, i colleghi e la stessa comunità ecclesiale.
Ma sono divisioni sane, sono passaggi dolorosi che però portano ad
una vita migliore.
La divisione e la lotta che nascono dall'adesione al Vangelo sono
divisioni e lotte veramente terapeutiche.
Allora abbandoniamoci nella parola del Vangelo pregando che
effettivamente Gesù possa incendiare il mondo con la Sua presenza,
purificando e riaccendendo la voglia di vivere.
Che le Sue parole non cadano nel dimenticatoio dell'orecchio, ma si
tramutino in azione che divide, scuote e alla fine risana.
Certo é pure che Gesù nel modo in cui ha "Infiammato i cuori dei
suoi discepoli" puo' infiammare i nostri cuori. Basta che oggi
ricordando le sue parole non
usciamo di chiesa uguali a come siamo entrati, altrimenti saremo
distrutti da altri fuochi e condannati a dividerci tra di noi senza
più trovare la forza di amarci come tu ci hai amati.
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La Liturgia di Domenica 18 Agosto
2013, XX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)
Vangelo
(Lc 12,49-53)
Non sono venuto a portare pace sulla terra, ma divisione
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse
già acceso! Ho un battesimo nel quale sarò battezzato, e come sono
angosciato finché non sia compiuto!
Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra? No, io vi
dico, ma divisione. D’ora innanzi, se in una famiglia vi sono cinque
persone, saranno divisi tre contro due e due contro tre; si
divideranno padre contro figlio e figlio contro padre, madre contro
figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora contro
suocera».
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