Dio farà giustizia ai suoi eletti che gridano verso di lui
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di Vincenzo La Gamba
Le prime parole della
parabola odierna, narrata nel Vangelo di Luca (il giudice disonesto
e la vedova che lo supplica) ne indicano la finalità sulle labbra
del Signore: "Gesù disse ai Suoi discepoli una parabola sulla
necessità di pregare sempre, senza stancarsi".
Pregare sempre, senza
stancarsi. E' l'esperienza della vedova nella parabola: non ha nulla
da regalare. É povera come la speranza, senza difesa come l'
innocenza. Ma possiede qualcosa di vincente: fede nella giustizia
nonostante tutto; fiducia nel giudice (Dio).
Si dice, con
tristezza, che oggi la gente non sa pregare. È vero! Ci sono delle
crepe anche nella fede, tanto a livello personale quanto
comunitario. Una delle ragioni è che non alimentiamo la nostra fede
alla sua fonte stessa, cioè leggere la parola di Dio nella Sacre
Scritture, come ricorda l'apostolo Paolo al suo Timoteo nella
Seconda Lettura di oggi.
Finalmente abbiamo Papa
Francesco, vicario di Cristo in terra, che dal primo momento del suo
pontificato ha, per così dire, rispolverato il senso della preghiera
a favore della pace mondiale. Lui è riuscito meglio di altri Papi
del passato.
È stato il primo Sommo Pontefice che ha, tra
le altre cose, chiesto di pregare per lui per il suo futuro mandato
pontificio, dopo pochi minuti che si è affacciato dal balcone di
Piazza San Pietro.
Molti dei cattolici credenti, non erano
abituati a "pregare" dietro richiesta specifica da parte di un Papa.
È stato però un buon inizio alla preghiera globalizzata.
La sera di sabato 7 settembre Papa Francesco
ci ha insegnato "come" pregare, digiunando. Prostato assieme a 100
mila fedeli in Piazza San Pietro (in aggiunta a quelli che erano
collegati via TV nel mondo), ha pregato davanti al Santissimo
Sacramento per fare "scoppiare la pace" e distruggere i venti di
guerra in Siria. Era quello il suo intento!
Quella sera, era serio: aveva perfino perso il
suo contagioso sorriso.
Ha ammonito tutti: "Vorrei chiedere al
Signore, questa sera - ha aggiunto - che noi cristiani e i fratelli
delle altre religioni, ogni uomo e donna di buona volontà gridasse
con forza: la violenza e la guerra non è mai la via della pace!
Ognuno si animi a guardare nel profondo della propria coscienza e
ascolti quella parola che dice: esci dai tuoi interessi che
atrofizzano il cuore, supera l'indifferenza verso l'altro che rende
insensibile il cuore, vinci le tue ragioni di morte e apriti al
dialogo, alla riconciliazione... perché la guerra segna sempre il
fallimento della pace!".
Ha concluso dicendo: "Preghiamo, questa sera,
per la riconciliazione e per la pace, lavoriamo per la
riconciliazione e per la pace, e diventiamo tutti, in ogni ambiente,
uomini e donne di riconciliazione e di pace".
Sono trascorsi alcune settimane da
quell'appello così accorato che sa più di una preghiera. È stato un
filo diretto che ha scosso i potenti della terra attraverso la
preghiera, la più potente arma spirituale della Chiesa Cattolica.
Assieme a noi cattolici hanno pregato pure esponenti di altre
religioni attraverso un unico Dio.
Perché vedete la preghiera, è esattamente ciò
che scrisse il filosofo danese Soren Kierkegaard: "Gli antichi
giustamente dicevano che pregare è respirare. Perché noi respiriamo?
Perché altrimenti moriamo. Così la preghiera".
Per fare una analogia che regge, diciamo che
con i Sacramenti ci nutriamo, con la preghiera troviamo l'ossigeno
per respirare. Prima del nutrimento c'è la respirazione e la
respirazione è tutta coinvolta nella preghiera, come segno della
vita spirituale con Gesù. Quindi non basta pregare ma "come"
pregare. Per esempio quando si prega "come" moltitudine di gente, in
silenzio, in meditazione, in intimità spirituale con Gesù s'innalza
a Dio, all'unisono, la vera potenza della preghiera. Dio sente
meglio.
"Chiunque chiede ottiene; chi cerca trova e
sarà aperto a chi bussa" sono parole scritte da San Luca, riportando
nel suo Vangelo una serie di insegnamenti di Gesù su "come" bisogna
pregare.
Gesù invita innanzitutto a pregare, per
qualsiasi richiesta, con fiducia, ed assicura ad ognuno che tutte le
preghiere sincere saranno esaudite. Non è chiarito il punto "quanto
si deve pregare" per ottenere una grazia perché la preghiera non è
una cambiale in bianco, ma è senz'altro una delle "armi spirituali"
più potenti della nostra religione cattolica.
Seguendo adesso l'esempio di Papa Francesco
pregare non è difficile. È molto difficile "come" pregare per
chiedere ed ottenere, per cercare e trovare e quando si bussa
qualcuno apre la porta.
Ma, per grazia di Dio e grazie a Sua Santità
Francesco, siamo adesso in buone mani. |
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La Gamba Vincenzo - Meditazioni: «Dio farà giustizia ai suoi eletti che gridano verso di lui» New York, www.galatro.org, La Liturgia di Domenica 20 Ottobre 2013, XXIX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C) e-mail: VJIM19@aol.com |
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