di Vincenzo La Gamba
Basta guardare cosa succede nel mondo
intero per capire che non c'e' un attimo di respiro nella nostra
esistenza e quotidianità
Tra guerre, terrorismo, immoralità
nella società e mondo politico, attacchi alla nostra religione
cattolica, allagamenti, inondazioni, violenza domestica nelle
famiglie italiane, pedofilia e chi più ne ha, più ne metta.
Dovremmo tutti esplodere di rabbia: Ma
cosa sta succedendo, nel mondo d' oggi, ci chiediamo tutti. Sta
veramente arrivando la fine del mondo? Ma dov' e la moralità che
sembra essere l' antitesi degli insegnamenti di Gesù?
Il brano evangelico di questa domenica
sembra essere un' anteprima di quelle brutture che sicuramente sono
scoraggianti per chi ha fede in Dio. A prima vista il Vangelo di
oggi sembra un banale telegiornale, con le solite cattive notizie.
Oppure un qualche discorso catastrofico da salotto.
Ma cari amici fedeli questo certamente
non è l' intento di Gesù, che ci rammenta che tutto può avvenire nel
futuro. Non dobbiamo spaventarci. Ritornando al Vangelo odierno
notiamo che i discepoli sono in ammirazione del Tempio, che doveva
essere molto bello, anche perché di recente costruzione.
Gesù li invita a non confidare in ciò
che vedono, in ciò che sembra sicuro e solido. E' un po' come se
dicesse a noi: "Non confidare nel mattone, anche se oggi sembra
l'investimento più sicuro".
Poi preannuncia persecuzioni,
catastrofi e distruzioni, invitando i discepoli a non disperare
quando queste cose succedono, a non dare loro troppa importanza.
Invita altresì a non temere né l'uomo che uccide, né la natura
ingovernabile e crudele (sembra di rivedere quelle immagini
distruttive nei filmati televisivi).
Poi la sentenza che brucia di piu':
"Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e
dagli amici, e uccideranno alcuni di voi; sarete odiati da tutti a
causa del mio nome". Non può passare inosservato questo passaggio
perché a tutti di noi e' successa qualche esperienza personale in
merito. Anzi dato che questo odierno Vangelo e' attuale, molti di
voi, cari fedeli, diranno: "Ha proprio ragione Gesù' e ci accorgiamo
oggi che la verità dei fatti e' stata detta da Lui e non lo
sapevamo, perché non leggiamo il Vangelo per come di deve!".
E' vero che siamo preoccupati riguardo
al domani e al quando e come sarà la nostra fine, vorremmo che non
venisse mai!
Ma non sarà cosi. Gesù, dopo avercelo
ricordato, da uomo pratico che era, ci fa una promessa: "Nemmeno un
capello del vostro capo perirà". Cosa significa ciò? E' un modo di
dire, ma è sopratutto un messaggio che vuole aprirci ad una
speranza: il futuro non è una catastrofe, è la comunione con Dio. A
questo siamo chiamati. Gesù ci dice che con la nostra perseveranza
salveremo le nostre anime, con la nostra pazienza, con la fedeltà
alla nostra vocazione di cristiani, con il continuare a mettere al
centro ciò che da senso alla nostra vita, che è il comandamento
della carità, le nostre anime sopravvivranno ad ogni difficoltà e
alla morte stessa.
Come i martiri che con il dono di loro
continuano a parlarci, a vivere nella storia e in Dio, così noi
siamo chiamati a vivere in Dio, avendo fin da oggi come orizzonte
non le tenebre ma la luce.
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