Meditazioni

Ecco concepirai un figlio e lo darai alla luce.

 

di Vincenzo La Gamba

"Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio" conclude il brano evangelico odierno di Luca. Facile a dirlo, più difficile a capire che cosa significa salvezza di Dio. Giovanni il Battista predicava nel deserto lunga la regione del Giordano: "Convertitevi perchè il Regno dei Cieli è vicino!".

A cosa allude Giovanni? Egli è molto convinto del fatto forse che la conversione dei cuori delle persone significa predisporre la mente a qualsiasi rinuncia materiale? Certamente. Questo è il punto basilare. Tuttavia bisogna rendersi conto che le vere certezze che cominciano con la nostra conversione personale puntano verso la salvezza di Dio, solo se ci vengono fornite con l'incontro di Gesù.

Tale è il tempo dell'Avvento, un periodo che ci invita a predisporre il nostro cuore alla venuta di Gesù Bambino e impone l' epurazione della nostra mente da qualsiasi pensiero di cattiveria, animosità ed acredine. Per molti e' piu' facile essere cattivi dentro e fuori anziche' buoni d' animo dentro e fuori.

C'è una parola greca che racchiude tutto ciò. È la parola "metanoia", cioè trasformazione radicale, cambiamento assoluto, metamorfosi di pensiero. Solo con la preghiera possiamo convetire i nostri cuori.

Da quando Papa Francesco ci ha imparato "come pregare" dall' inizio del suo Pontificato diamo piu' importanza alla preghiera globalizzata, nel senso di preghiera che fa scoppiare la pace anche nei nostri cuori. E credo, senza esagerazione, che molta gente, sopratutto cattolica romana, abbia imparato meglio l' uso della preghiera che altro non e' che l' anello che congiunge noi a Dio dalla terra al cielo. La predisposizione alla preghiera è una condizione determinante perchè un impegno di particolare importanza venga assolto con efficienza.

Per prepararci al Natale occorre questa caratteristica. Ma quello che deve emergere maggiormente dalla "metanoia" è la considerazione del primato di Dio nelle nostre scelte e decisioni personali; convincersi cioè che è Dio il centro della nostra esistenza. Come? Lasciandoci andare e tuffandoci dentro gli abissi del nostro cuore per scoprire veramente se siamo degni od indegni di avere Dio come parte inegrante della nostra vita.

Adesso che e' terminato l' Anno della Fede , il periodo dell' Avvento di questo anno 2013 che sta per terminare è cruciale per la nostra preparazione spirituale perche' e' importantissimo riscoprire questo nostro Dio, che si incarna in Gesù, per salvare il mondo. Se non avviene la conversione personale allora tutto quello predico' nel deserto Giovanni Battista non ha tanto valore. Perchè egli annunciò quello che c'era scritto nel libro degli oracoli del Profeta Isaia, cioè il cambiamento rivoluzionario di una conversione profonda che "raddrizza i sentieri e che ogni burrone sia riempito; ogni monte e colle sia abbassato; i passi tortuosi siano diritti ed i luoghi impervi spianati".

Questo lavoro "topografico" per preparare una pista al Signore significa "abbassare" la superbia e l' egoismo con il riconoscimento della nostra condizione di peccatori. Significa far prendere quota alla speranza quando viene meno il coraggio di convertirsi.

E a livello sociale bisognerebbe "abbassare" le disuguaglianze ingiuste per far prendere quota i diritti umani, riempiendo le lacune della fame, dell' ignoranza e della povertà. Ed in questo periodo c'e' molta poverta' nel mondo a tutti i livelli.

Ben venga la "metanoia" se ciò possa convertire radicalmente la nostra esistenza e da poveri diventare ricchi dell' amore e misericordia di Dio.

Il futuro migliore, cari amici fedeli, si forgia nel presente con l' equilibrio tra la speranza e l' amore di Dio, che ci vuole sempre bene anche se molte volte non meritiamo la sua benevolenza.

Prepariamoci bene, quindi, nelle due prossime settimane prima dell' avvento di Gesu' Bambino per un Natale di pace nei nostri cuori.

 

La Liturgia di Domenica 8 Dicembre 2013:
    IMMACOLATA CONCEZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA
    II DOMENICA DI AVVENTO (ANNO A)
 

Vangelo (Lc 1,26-38)
Ecco concepirai un figlio e lo darai alla luce

 

 Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallègrati, piena di grazia: il Signore è con te».
A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio».
Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.

La Gamba Vincenzo - Meditazioni: «Ecco concepirai un figlio e lo darai alla luce.» New York, La Liturgia di Domenica 8 Dicembre 2013 - IMMACOLATA CONCEZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA,  II DOMENICA DI AVVENTO (ANNO A)

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