Gesù digiuna per quaranta giorni nel deserto |
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di Vincenzo La Gamba
La Quaresima 2014, che e' appena iniziata, è un cammino con Cristo per accogliere e sperimentare la grazia della salvezza. Il Vangelo di Matteo ci narra quante tentazione Gesu' ha subito dal maligno, nei quaranta giorni di preghiera nel deserto. Anche la nostra vita è piena di tentazioni che potrebbero allontanarci da Dio per farci prendere una direzione sbagliata. Le tentazioni esprimono la situazione dell'uomo: ogni uomo vive la fragilità, la debolezza, la tentazione; ogni uomo deve lottare contro il male; ogni uomo con Cristo può vincere il male che è in lui e attorno a lui. Cristo ci aiuta sempre a prendere la direzione giusta. Il cristiano è colui che lotta contro il male e il peccato e, unito a Cristo, ottiene la vittoria. Questa è la grazia del nostro battesimo. Oggi l'accento è posto sulla lotta, a Pasqua sarà posto sulla vittoria di Cristo e dei redenti. Come S. Paolo che era stato un grande peccatore, ma che ora può testimoniare che la grazia vince, perché la grazia è più grande di ogni peccato. Cristo Gesù si è fatto solidale con gli uomini, in tutto simile a noi, anche nell'esperienza più terribile della tentazione e della prova, "fuorché nel peccato", cioè ha affrontato il maligno e lo ha vinto. "Egli sa compatire le nostre infermità, essendo lui stesso provato in ogni cosa - così dice la lettera agli Ebrei - accostiamoci allora con piena fiducia al trono della grazia, per ricevere misericordia ed essere aiutati al momento opportuno". Dove avvengono le tentazioni di Cristo? Nel deserto durante la sua ricerca di preghiera. Il deserto nella Bibbia è il luogo dell'incontro con Dio, ma è anche il luogo della prova; così era stato per tutto il popolo nel suo cammino dall'Egitto alla terra promessa.
Dice la Bibbia:
"Figlio se ti presenti a servire il Signore, preparati alla
tentazione", cioè alla prova. Ma ci dice, attraverso S. Paolo: "Dio
è fedele e non permetterà che siate tentati oltre le vostre forze,
ma con la tentazione darà anche la via d'uscita". La prima tentazione riguarda il pane, cioè i problemi della sussistenza quotidiana: il cibo, gli affetti, il lavoro. Gesù viene tentato di vivere la figliolanza di Dio in modo egoistico, usandola come potenza che risolve miracolosamente i problemi quotidiani.
La seconda tentazione
è nella Città Santa e il diavolo si serve di una parola di Dio,
interpretata a suo modo. Si propone una manifestazione spettacolare
che pieghi Dio ai desideri dell'uomo, anziché far intraprendere il
cammino della vera fede, quella che si affida al Dio fedele,
rimanendo saldi nella prova. La terza tentazione riguarda la sete di potere. La risposta di Gesù è il suo stile di vita in cui veramente serve Dio solo. Egli che dichiarerà che non è venuto per essere servito, ma per servire.
Il Vangelo mostra le
tentazioni più radicali dell'uomo e soprattutto quella di non voler
essere figlio di Dio nel modo in cui lo è Gesù. Voler vivere senza
Dio, negandolo o deformandone il volto, spezzare la relazione
amorosa con Lui, non affidarsi alla sua paternità, arrogandosi i
suoi diritti e progetti. La Chiesa in questo tempo grida le parole di Gesù "Convertitevi e credete al Vangelo" e ci indica gli impegni importanti della Quaresima: la preghiera e la penitenza, la parola di Dio e la carità, la mortificazione e l'amore ai poveri. Questo è il "digiuno" che ci aiuta a fare un'esperienza forte del Signore e che ci apre all'amore concreto che sa aiutare il prossimo.
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La Gamba Vincenzo - Meditazioni: «Gesù digiuna per quaranta giorni nel deserto ed è tentato» New York, La Liturgia di Domenica 9 Marzo 2014 I DOMENICA DI QUARESIMA (ANNO A) e-mail: VJIM19@aol.com |
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