Meditazioni

A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra

 

di Vincenzo La Gamba

Mentre in America il giorno dell’Ascensione viene celebrato di giovedì (come ai vecchi tempi) in Italia questa solenne festa é stata “spostata” a Domenica. Seguendo, quindi, il calendario liturgico della Chiesa Italiana tratteremo la festività solenne dell’Ascensione.

A qualche anno di distanza dalla morte di Giovanni Paolo II, ritornano alla mente le immagini di quelle centinaia di migliaia di persone, tra cui molti giovani. Tra loro alcuni piangevano. Altri sorridevano, ma anche loro con le lacrime agli occhi. Fermiamoci un momento su quest'immagine.

Il pianto e il sorriso commosso: forse sono le due chiavi migliori per riflettere sulla festa dell'Ascensione di Gesù.

Il duplice atteggiamento, del pianto e del sorriso commosso, accompagna non solo il momento del distacco definitivo, ma un po' tutti i quotidiani distacchi di cui è costellata la nostra vita: la figlia che si sposa, il figlio che va a studiare in un'altra città, il genitore che va fuori da New York per motivi di lavoro.

Gesù aveva preparato i suoi amici con grande franchezza: "Se non me ne vado, non verrà a voi il Consolatore". La sua dipartita è accompagnata dalla promessa di un dono, che rimarrà tra noi per sempre. "Voi piangerete" aveva previsto il Maestro. Ma poi aveva aggiunto: "Io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine del mondo".

L'ascensione è la festa della sua presenza altrimenti: della sua presenza in tutte le cose, in tutti gli uomini, in tutti i giorni. E chiama a pienezza gli uomini, il tempo e le cose. Dice Paolo: «Cristo è il perfetto compimento di tutte le cose».

Un aggettivo prorompe dall' odierno Vangelo di Matteo e dalla Seconda Lettura di San Paolo: «tutto»: Andate in "tutto" il mondo, a "tutte" le genti annunciate tutto ciò che vi ho detto, ogni potere è mio, io sarò con voi "tutti" i giorni, "tutto" è sotto i suoi piedi.

C'è un sapore di totalità, un superamento dei limiti di luogo, di materia, di tempo. Si apre la dimensione del Cristo cosmico, non assenza ma più ardente presenza, sparpagliato per tutta l'umanità, seminato in tutte le cose, fino a che alla fine dei giorni sarà «tutto in tutti» (Col 3, 11).

Non solo in me, in voi "tutti" o perfino nel cuore distratto e in quello che si crede spento, ma Cristo è presente in "tutte" le cose. Tutti i giorni e tutte le cose sono ora messaggeri di Dio; tutti i giorni e tutte le cose sono angeli e Vangeli.

Con l' Ascensione Gesù vuole completare, con la salita al Padre, la sua missione. Questa missione vale più di tutto. Tante volte non vogliamo crescere: quello che abbiamo è una sicurezza e chi ce lo toglie ci fa un torto. I discepoli avevano trovato in Gesù il senso della loro vita. Ecco perché desideravano rimanere ancora con Lui e trattenere in terra (per sempre) la Sua presenza.

Dunque il dramma e la disperazione potrebbe essere la verità di quel distacco. E poi perché drammatizzare o disperarsi se Gesù ci ha dato la buona notizia della salvezza? Perché pensare ad una consolazione per pochi e non la promessa di vita per "tutti"?

Dalla fine della Sua presenza terrena è partito l'annuncio del Vangelo, che è più diretto proprio perché Gesù non è stato trattenuto sulla terra. Per questo motivo Gesù ha potuto salvare ogni uomo e ogni donna.

Il messaggio di Gesù nell’odierno Vangelo é diretto e chiaro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra." Ai Suoi apostolati disse di andare per il mondo e predicare la Sua parola salvifica.

Così loro fecero, a partire dal giorno di Pentecoste, incamminandosi decisi per la loro missione. E così può accadere anche per noi, in questa settima domenica di Pasqua: la memoria del Cristo risorto ci indica la mèta del nostro cammino. Possiamo allora ripartire pieni di fiducia? Certo che si!

La memoria del bene ricevuto è promessa del bene futuro.

La Liturgia di Domenica 1 Giugno 2014, ASCENSIONE DEL SIGNORE (ANNO A)

 

Vangelo

(Mt 28,16-20)
A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra

 

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, gli undici discepoli andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato.
Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono. Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».
 

La Gamba Vincenzo - Meditazioni: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra» New York, La Liturgia di Domenica 1 Giugno 2014, ASCENSIONE DEL SIGNORE (ANNO A)

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