La mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda
|
|
di Vincenzo La Gamba La festa del Corpus Domini (del Corpo e del Sangue del Signore) è stata istituita nel lontano 1264 dal papa Urbano IV. Nella bolla di istituzione quel Papa con stile ardente e tono appassionato dice: "In quel giorno le devote folle dei fedeli accorrano con amore alla Chiesa e allora clero e popolo in gioia comune elevino canti di lode, i cuori e le aspirazioni; le bocche e le labbra risuonino degli inni di letizia salutare. Allora esulti la fede e la speranza, renda omaggio la devozione, sia giubilante la purezza e pervasa di gaudio la sincerità". Ai meno giovani voglio ricordare che nelle Parrocchie di ogni paese in Italia si faceva la processione del SS. Sacramento (adesso é in disuso). Pur nondimeno nei due sobborghi di New York e precisamente in Brooklyn e Queens non si sono perse le belle tradizioni italiane con l' allestimento di alcuni altarini lungo le strade. in cui vivono ancora le famiglie di origine Italiana. Ritornando a qualche decennio addietro ricordo che Gesù Eucaristico passava nelle viuzze e strade cittadine, quelle strade che ogni giorno percorrevamo in fretta, sempre correndo verso luoghi di lavoro o di altri interessi. L' essenza di questa festività è nel ricordare ai fedeli che si venera un corpo, una persona. Ci rallegriamo perché saziati del Corpo di Cristo. Lo adoriamo, lo incensiamo, lo portiamo in processione. É infatti insieme alla nostra consolazione, tutta la nostra salvezza. Incarnandosi, il Figlio di Dio ha voluto consegnarci per sempre il Suo Corpo: ne ha fatto un banchetto. Non dimentichiamoci che oggi, oltre al Corpo, celebriamo il Sangue di Nostro Signore Gesù Cristo. Mistero profondo! Dio si mangia e si beve: ci basta un pezzetto di pane e un sorso di vino per capire il mistero dell'Eucaristia? Si. La comunione è comunione al Corpo di Cristo.
L' amen che diciamo subito dopo aver ricevuto il Corpo del Signore è
un'espressione di impegno concreto. Significa appunto "così sia"
(Amen). Sì, ci impegniamo di essere il Corpo di Cristo nella nostra
vita. Sì, ci impegniamo a costruire nella nostra comunità quella
comunione che viviamo spiritualmente con il Signore. Sì, ci
impegniamo a diffondere nella società la cultura dell'amore e
combattere l'odio, l'egoismo, la superbia e ogni forma di divisione
e tutto ciò che è contrario alla comunione. Quando mangiamo di questo Corpo, muore in noi tutto ciò che deve morire e risorge tutto ciò di cui dobbiamo vivere. Sentiamo dentro di noi il sussurro di un sentimento filiale che continuamente suggerisce che noi siamo di Dio e Dio è nostro. Coloro che mangiano di questo pane, sono radunati in un solo Corpo e diventano il grande Corpo dei figli di Dio. La loro vita è tutta in questo Corpo che viene offerto, dato e consegnato agli altri, perché si purifichino, si convertano e si consolino. Il Corpo di Cristo é per tutti noi un miracolo d' amore! Ma, quel miracolo attende come risposta un altro miracolo: quello di credere e di amare a nostra volta.
|
|
|
La Gamba Vincenzo - Meditazioni: «La mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda» New York, La Liturgia di Domenica 22 Giugno 2014, SANTISSIMO CORPO E SANGUE DI CRISTO (ANNO A) e-mail: VJIM19@aol.com |
|