L’uomo non divida quello che Dio ha congiunto
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di Vincenzo La Gamba
Domenica 4 Ottobre, 2015 - XXVII.ma T.O. Il libro della Genesi é stato redatto da gente sapiente, certamente saggia e ponderata nel descrivere le origini dell' uomo e dell' universo, sulla vita, sul male e sulla morte, cioè sui grandi interrogativi, che lo stesso nostro Papa Francesco, si é posto negli anni trascorsi. I redattori delle prime pagine della Genesi (non si conoscono i nomi, che peccato!0, si sono serviti di un genere letterario popolare e nello stesso tempo molto elaborato. Avevano capito che quanto accade nel mondo e nella storia é voluto o permesso da quel Dio personale e trascendente, che si é fatto conoscere agli uomini attraverso gli interventi della sua onnipotenza sovrana. La spiegazione ultima del mondo e dell' uomo si trova lì. Cioè tutto é avvenuto perché il Creatore, in principio, volle così. Da allora, di tutto ciò che nasce ed appare, niente é frutto del caso. Il sapiente si interroga sul mistero dell' uomo e successivamente su quello della donna, anch' essa voluta da Dio. "Non é un bene che l' uomo sia solo", si legge nel Vangelo odierno della Genesi. Anzi si legge più avanti "gli voglio fare un aiuto che gli sia simile". Così Dio creò la donna.
Cosa significa "gli voglio fare un
aiuto?". Aiuto é una parola che indica salvezza possibile e vicina. In principio era così. In principio c'é il sogno, che é l' amore per sempre. E nonostante la facilità a tradire, sia dalla parte dell' uomo che della donna, nonostante le crisi e le fatiche che numerosissime coppie incontrano nel donarsi felicità, nonostante tutto, dicevamo, il matrimonio rimane sacramento di salvezza possibile e vicina. Ogni uomo ed ogni donna che camminano assieme dovrebbero regalarsi la parola e l' esultanza con cui Dio benedice Eva: tu sei per me "salvezza al mio fianco". All' inizio si é detto che "I due saranno una carne sola". Ma alla fine, la parola ultima sull' uomo e sulla donna non sarà quella che dei due che diventano uno, ma quella di ognuno che diventa due. L' amore ci porta a vivere due vite, perché si assume la vita dell'altro/a come dolce compagno/a. L' amore non é solo perdersi per l' altro. Alla fin fine é anche pienezza, lievitarsi per "diventare due", e vivere la vita come tua, assieme ai sogni, alla tristezza, depressione, la creatività e felicità.
“Ciò che Dio ha unito, l'uomo non
separi", ma é sempre l' uomo o la donna a complicarsi la vita. Gesù
assicura che Dio unisce, per sempre. Anche il nome di Adamo é,
secondo la Sacra Scrittura, colui-che-unisce. Il brano evangelico domenicale termina con l' abbraccio con cui Gesù stringe a sé i bambini, con cui colma la sua solitudine ed il loro bisogno d'amore. Li prende fra le braccia ed é una benedizione; ed é, come ogni abbraccio, una piccola salvezza vicina e sempre possibile.
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La Gamba Vincenzo - Meditazioni: «L’uomo non divida quello che Dio ha congiunto» New York, La Liturgia di Domenica 4 Ottobre 2015, XXVII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO B) e-mail: VJIM19@aol.com |
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