Chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato
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di Vincenzo La Gamba
Domenica 28 Agosto, 2016 - XXII.ma di TO
"Chiunque si esalta sarà umiliato e chi si umilia sarà esaltato". Gesù dice questa frase ad un banchetto al quale partecipa di persona. Allora come ora l'umiltà non era di moda. Molti non sanno dove stia di casa, casomai dovessero ricorrere a cercarla, per usarla. È vista come un atteggiamento di rinuncia e di debolezza al contrario dell'uomo che ha successo, pesta i piedi a tutti pur di arrivare primo e non ha rispetto per gli altri. Umiltà è anche semplicità, perché Gesù nel Vangelo di Marco (9, 35) ha avvertito tutti: "Chi vuole essere primo, sia il servo di tutti". Ma come può un servo arrivare il primo, proprio perché è servo? In questo caso essere servo significa adoperarsi per il Signore. Ma anche gli Apostoli di Gesù non avevano, al principio, capito cosa significasse. Pensavano tutti che il Regno di Dio era un Regno politico. Ecco perché ambivano ad arrivare primi. Se non arrivi primo in politica non hai potere. Ma non nella nostra religione: se arriva il primo è perché sei il primo tra i servi del Signore, che riconosce la distanza che lo separa dal Suo Maestro. Vale la pena ricordare cosa scrisse Santa Teresa d'Avila al riguardo dell' umiltà: "Una volta stavo considerando per quale ragione il Signore fosse tanto amante della virtù dell'umiltà, e pensai che era perché Dio è somma Verità. Infatti l' umiltà è camminare nella verità". Parole solenni ma semplici che hanno un significato profondo proprio perché la verità è semplicità. Per capire questo, cioè per essere umili e camminare nella verità della nostra stessa condizione, abbiamo bisogno di essere poveri di spirito davanti a Dio. Che significa? Vuol dire essere vuoti di noi stessi per essere riempiti del Suo Spirito, sapendo che tutto nella nostra vita è grazia e dono. È questo il concetto del famoso discorso delle Beatitudini, che esalta "i poveri di spirito" che poi diventano "ricchi" in virtù del loro amore verso Dio. Nel brano evangelico di questa domenica la proposta di Gesù ai commensali, non è semplice regola di buona educazione o di buone maniere ma si tratta piuttosto di un atteggiamento religioso che ha relazione con il posto del banchetto nel Regno di Dio. Nella scala di posti che Gesù stabilisce nella comunità cristiana è ribadito ancora una volta: il primo è l'ultimo, quello di chi serve. L' umiltà e la semplicità costituiscono una scelta fondamentale del discepolo che vive in fratellanza "lo spirito del Regno". Se fossimo capaci di seguire e praticare il Vangelo di oggi "sine glossa" (senza note, nè commenti), secondo lo stile di San Francesco d' Assisi, cominceremmo a progredire sulla strada del Regno di Dio.
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La Gamba Vincenzo M. - Meditazioni: «Chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato» New York, La Liturgia di Domenica 28 Agosto 2016, XXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C) e-mail: VJIM19@aol.com |
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