Meditazioni

Dio farà giustizia ai suoi eletti che gridano verso di lui

 

di Vincenzo La Gamba

 

Domenica 16 Ottobre, 2016 -  XXIX.ma di T.O.

 

Le prime parole della parabola odierna, narrata nel Vangelo di Luca (il giudice disonesto e la vedova che lo supplica) ne indicano la finalità sulle labbra del Signore che disse ai Suoi discepoli una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi".

 

Pregare sempre, senza stancarsi. E' l'esperienza della vedova nella parabola: non ha nulla da regalare. É povera come la speranza, senza difesa come l' innocenza. Ma possiede qualcosa di vincente: fede nella giustizia nonostante tutto; fiducia nel giudice (Dio).

 

Si dice, con tristezza,  che oggi la gente non sa pregare. È vero!  Ci sono delle crepe anche nella fede, tanto a livello personale quanto comunitario. Una delle ragioni è che non alimentiamo la nostra fede alla sua fonte stessa, cioè leggere la parola di Dio nella Sacre Scritture, come ricorda l'apostolo Paolo al suo Timoteo nella Seconda Lettura di oggi.

 

  Finalmente abbiamo Papa Francesco, vicario di Cristo in terra, che dal primo momento del suo pontificato ha, per così dire, rispolverato il senso della preghiera a favore della pace mondiale. Lui è riuscito meglio di altri Papi del passato.

 

È stato il primo Sommo Pontefice che ha, tra le altre cose, chiesto di pregare per lui per il suo futuro mandato pontificio, dopo pochi minuti che si è affacciato dal balcone di Piazza San Pietro.

 

Molti dei cattolici credenti, non erano abituati a "pregare" dietro richiesta specifica da parte di un Papa. È stato però un buon inizio alla preghiera globalizzata. Papa Francesco ci ha insegnato "come" pregare, digiunando. Prostato assieme a 100 mila fedeli in Piazza San Pietro (in aggiunta a quelli che erano collegati via TV nel mondo), ha pregato davanti al Santissimo Sacramento per fare "scoppiare la pace" e distruggere i venti di guerra in Siria. Era quello il suo intento!

 

Quella sera, era serio: aveva perfino perso il suo contagioso sorriso.

 

Ha ammonito tutti: "Vorrei chiedere al Signore, questa sera - ha aggiunto - che noi cristiani e i fratelli delle altre religioni, ogni uomo e donna di buona volontà gridasse con forza: la violenza e la guerra non è mai la via della pace! Ognuno si animi a guardare nel profondo della propria coscienza e ascolti quella parola che dice: esci dai tuoi interessi che atrofizzano il cuore, supera l'indifferenza verso l'altro che rende insensibile il cuore, vinci le tue ragioni di morte e apriti al dialogo, alla riconciliazione... perché la guerra segna sempre il fallimento della pace!".

 

Ha concluso dicendo: "Preghiamo, questa sera, per la riconciliazione e per la pace, lavoriamo per la riconciliazione e per la pace, e diventiamo tutti, in ogni ambiente, uomini e donne di riconciliazione e di pace".

 

Sono trascorsi alcune settimane da quell'appello così accorato che sa più di una preghiera. È stato un filo diretto che ha scosso i potenti della terra attraverso la preghiera, la più potente arma spirituale della Chiesa Cattolica. Assieme a noi cattolici hanno pregato pure esponenti di altre religioni attraverso un unico Dio.

 

Perché vedete la preghiera, è esattamente ciò che scrisse il filosofo danese Soren Kerkegaard: "Gli antichi dicevano che pregare è come respirare. Perché noi respiriamo? Perché altrimenti moriamo. Così la preghiera".

 

Per fare una analogia che regge, diciamo che con i Sacramenti ci nutriamo, con la preghiera troviamo l'ossigeno per respirare. Prima del nutrimento c'è la respirazione e la respirazione è tutta coinvolta nella preghiera, come segno della vita spirituale con Gesù. Quindi non basta pregare ma "come" pregare. Per esempio quando si prega "come" moltitudine di gente, in silenzio, in meditazione, in intimità spirituale con Gesù s'innalza a Dio, all'unisono, la vera potenza della preghiera. Dio sente meglio.

 

"Chiunque chiede ottiene; chi cerca trova e sarà aperto a chi bussa" sono parole scritte da San Luca, riportando nel suo Vangelo una serie di insegnamenti di Gesù su "come" bisogna pregare.

 

Gesù invita innanzitutto a pregare, per qualsiasi richiesta, con fiducia, ed assicura ad ognuno che tutte le preghiere sincere saranno esaudite. Non è chiarito il punto "quanto si deve pregare" per ottenere una grazia perché la preghiera non è una cambiale in bianco, ma è senz'altro una delle "armi spirituali" più potenti della nostra religione cattolica.

 

Seguendo adesso l'esempio di Papa Francesco pregare non è difficile. È molto difficile "come" pregare per chiedere ed ottenere, per cercare e trovare e quando si bussa qualcuno apre la porta.

 

Ma, per grazia di Dio e grazie a Sua Santità Francesco, siamo adesso in buone mani.

 

La Liturgia di Domenica 16 Ottobre 2016, XXIX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)

 

Vangelo

(Lc 18,1-8)
Dio farà giustizia ai suoi eletti che gridano verso di lui

 Dal Vangelo secondo Luca

 

In quel tempo, Gesù diceva ai suoi discepoli una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai:
«In una città viveva un giudice, che non temeva Dio né aveva riguardo per alcuno. In quella città c’era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: “Fammi giustizia contro il mio avversario”.
Per un po’ di tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: “Anche se non temo Dio e non ho riguardo per alcuno, dato che questa vedova mi dà tanto fastidio, le farò giustizia perché non venga continuamente a importunarmi”».
E il Signore soggiunse: «Ascoltate ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non farà forse giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di lui? Li farà forse aspettare a lungo? Io vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?».

La Gamba Vincenzo M. - Meditazioni: «Dio farà giustizia ai suoi eletti che gridano verso di lui. » New York, La Liturgia di Domenica 16 Ottobre 2016, XXIX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)

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