Così fu detto agli antichi; ma io vi dico
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di Vincenzo La Gamba
Domenica 12 Febbraio, 2017 - VI di T.O. Fra due giorni celebreremo la Festa di San Valentino, il Santo degli innamorati per antonomasia. Partiamo quindi da questa domanda: nella vita l' amore è difficile però e necessario volersi bene. E' vero? Ma é pur vero che l' amore non é amore se non viene corrisposto. E' altrettanto vero che l' amore non é un sentimento diffuso per fare sempre quello di cui abbiamo voglia. E' vero il contrario, cioè é servizio per il prossimo secondo i disegni divini.
Ed è per questo che Gesù enumera sei
casi della vita quotidiana - noi vedremo oggi i primi tre - in cui
si manifesta questo amore concreto: riconciliarsi con il prossimo,
non adirarsi, non insultare nessuno, non commettere adulterio
neanche nel desiderio, evitare il peccato, non divorziare da un
matrimonio valido... Gesù ha posto come unico comandamento l' amore nel senso lato della parola perché il Vangelo é il più grande messaggio d' amore mai scritto. Ma anche e sopratutto di sperare nell' amore sia esso divino o terreno. Cosi come ha recentemente spiegato Papa Francesco ci deve essere un ritorno al cuore, che è il laboratorio dove si forma ciò che poi uscirà fuori e prenderà figura di parola, gesto, atto. È necessario guarire il cuore per guarire la vita. Il Papa ha recentemente invitato tutti a pensare proprio a cosa succede nel nostro cuore. “Tante volte- ha detto il Pontefice - il nostro cuore è una strada, passano tutti lì… Mettersi alla prova significa scelgiere sempre le cose che vengono da Dio. So quale sono quelle che vengono da Dio? Conosco il vero criterio per discernere i miei pensieri, i miei desideri? Pensiamo questo e non dimentichiamo che il criterio è l’Incarnazione del Verbo. Il Verbo è venuto in carne: questo è Gesù Cristo! Gesù Cristo che si è fatto uomo, Dio fatto uomo, si è abbassato, si è umiliato per amore, per servire tutti noi. E l’Apostolo Giovanni ci conceda questa grazia di conoscere cosa succede nel nostro cuore e avere la saggezza di discernere quello che viene da Dio e quello che non viene da Dio”. Nel brano evangelico di oggi dice Gesù che il comandamento dell'amore rifiuta non solo ogni atto contrario, ma ogni possibile incertezza o ambiguità per cui é auspicabile che l'amore in Dio e per ogni uomo o cristiano vero abbraccia Dio e il prossimo a tutto campo perché non tralascia nessun aspetto della vita ed elimina ogni atto contrario o anche di indifferenza. C'è pure nell' odierno vangelo la parabola dell'invito che Gesù fa al banchetto preparato per le grandi nozze eterne. Manda gli inviti, ma gli invitati rifiutano l'invito preferendo i propri interessi personali. Ed alla fine ordina che si vada per le strade, per i vicoli, sede degli emarginati, dei barboni, e si portino quelli, fino a che la sala sarà piena. Ma sottolinea Gesù a quel banchetto, anche se si è storpi o altro, poveri peccatori, come tutti noi, vuole che si vada con "la veste nuziale", ossia con il cuore aperto alla carità. Viene voglia di pensare, guardando alla carenza di amore quanti oggi di noi, invitati al banchetto di Dio, si sentirebbero cacciati perché privi della "veste nuziale"? Conviene indossare l' abito della bontà foderato d' amore.
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La Gamba Vincenzo M. - Meditazioni: «Così fu detto agli antichi; ma io vi dico» New York, La Liturgia di Domenica 12 Febbraio 2017, VI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A) e-mail: VJIM19@aol.com |
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