Pregherò il Padre e vi darà un altro Paràclito.
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di Vincenzo La Gamba
Domenica 21 Maggio, 2017 - Sesta Domenica dopo Pasqua.
L' Evangelista Giovanni - come sappiamo - é l' Evangelista - poeta dell' amore per eccellenza. Egli sa descrivere - a buon ragione - meglio degli altri tre Evangelisti ogni tema diretto o indiretto, che ha che fare con l' amore di Gesù. che non si stanca mai di rivolgersi ai Suoi apostoli in modo imperativo: "Se mi amate, osserverete i miei comandamenti."
Egli lo apprese direttamente da Gesù, del quale era il discepolo prediletto. Ma più che una lezione teorica o un'esortazione morale, Giovanni ne ha fatto l'esperienza concreta: "Dio e' amore - scrisse- l' amore é da Dio.
L' impressione é che molta gente non sa amare (e per amore s'intende "agape" e non "eros"), e che la gente felice scarseggia. C'é chi poi é scorbutico per natura e lo si nota dalle insoddisfatte espressioni facciali. Io ne conosco uno in particolar modo. Ed e' l' espressione di una inquietudine che ha come radice l' inesistenza di qualsiasi forma d' amore e di affetto.
Quando vengono a mancare le persone gioviali e piene di slancio, va a finire che c'é pure il pericolo che possano contagiare chi gioviale e pieno di vita é.
Diciamolo subito, nessuno é perfetto: tutti nascondiamo un senso di insoddisfazione, un rimpianto di felicità, probabilmente l'amarezza di un dolore a causa di una persona cara che é venuta a mancare.
A parte le ragioni filosofiche e solenni, ci possono essere degli elementi di vuoto interiore, immaturità personale, incapacità di donarsi agli altri. Stiamo parlando dell' assenza di amore, cioè chi non ama e non si sente amato é danneggiato come persona.
Ed é vero. Parliamo di Lui, leggiamo le Sacre Scritture e ci accorgiamo che Egli é un Dio misericordioso, che é venuto sulla terra per cercare e salvare ciò che era perduto, per dare la vita a ciò che non aveva più vita.
L' amore guarisce tutti i mali, altrimenti non si chiamerebbe amore. Ma l' amore che Dio ci dà viene descritto nell' odierno Vangelo di Giovanni così: "Non vi lascerò orfani, ritornerò da voi!"
Come, direte voi? Con lo Spirito Consolatore, Paraclito, "lo Spirito di verità che dimora presso di voi ed in voi" dice Gesù ai Dodici.
A volte quando si parla dello Spirito Paraclito si pensa che sia una ripetitività di Dio, che si accorge che siamo sempre come una macchina, in riserva di benzina. Si accende sempre la luce rossa, che é un segnale di pericolo.
Gesù ci dà il comandamento dell' amore, che poi viene ramificato in mille ed un modo, ma ha sempre la stessa radice.
Entriamo senza volerlo in una specie di amore ascendente e discendente, come se l' amore fosse come un ascensore; ma c'é una frase di Giovanni che ci fa rimanere a bocca aperta, tante sono semplici le parole: "Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi mi ama. Chi mi ama sarà amato dal Padre mio e anche io lo amerò e mi manifesterò in lui."
Se ci pensiamo bene, l' amore di Dio é gratuito e con lui non c'é bisogno di un contratto scritto. Siamo noi che non abbiamo un vero motivo per non amarlo. E su questo c'é anche una risposta bene precisa: Dio ama i giusti, ma ama ancor di più i peccatori, come sempre predica il nostro beneamato Papa Francesco.
Tutto passa: l' amore di Dio, però, é per sempre! Non dimentichiamocelo!
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La Gamba Vincenzo M. - Meditazioni: «Pregherò il Padre e vi darà un altro Paràclito» New York, La Liturgia di Domenica 21 Maggio 2017, VI DOMENICA DI PASQUA (ANNO A) e-mail: VJIM19@aol.com |
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