Donna, grande è la tua fede!
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di Vincenzo La Gamba
Domenica 20 Agosto, 2017 - xx.ma di T.O.
Una donna, sofferente per la figlia ammalata, chiede a Gesù': “Pietà di me, Signore, figlio di Davide. Mia figlia è crudelmente tormentata da un demonio". Le chiede un miracolo ma Gesù non le rivolge nemmeno la parola. Una durezza confermata dal giudizio dato agli Apostoli, preoccupati dalla sceneggiata fatta dalla donna; l' insistenza però è vincente: la donna si butta ai piedi di Gesù e chiede aiuto a Lui. La frase di Gesù è raggelante: "Non è bene prendere il pane dei figli (gli ebrei) per gettarlo ai cagnolini (i pagani)."
E' quello di oggi un Gesù meno amorevole quello che ci presenta Matteo nell' odierno Vangelo? Un Gesù che pensa, come i suoi contemporanei, che i "non ebrei" siano cani? No. Assolutamente no! Si tratta di un espediente narrativo per mettere in luce, da una parte, l' ingegno e, dall' altra, la fede della donna Cananea: "È vero Signore - replicò la donna - ma anche i cagnolini si cibano delle briciole che cadono dalla tavola dei loro padroni!".
Gesù, il grande nostro Maestro, ci fornisce una fine lezione di come tutti devono crescere spiritualmente prima di chiedere qualsiasi cosa a Lui. Notiamo, infatti, cha la donna Cananea si avvicina a Lui sbraitando, invocando una guarigione. Vuole solamente il "miracolo" per la figlia "crudelmente tormentata da un demonio". E subito. Come se Gesù dovesse dare retta alla gente che sbraita.
Badate bene che Gesù non le rivolge nemmeno la parola e ciò non fa parte del suo comportamento. Però la ostinazione della donna è tanta che e alla fine, esausta si mette ai piedi del Signore e chiede solo aiuto cambiando i modi della sua richiesta. Non impone a Gesù nessuna sua condizione, ma solamente un generico bisogno di aiuto. Alla fine lei ottiene il miracolo: "Ti sia fatto come desideri!". (Mt. 15, 28). Quella donna non "ebrea" riesce a vedere il miracolo della guarigione di sua figlia.
Capita anche a noi di agire come ha agito la donna. Non e' vero? Ci avviciniamo a Dio, che, regolarmente e quotidianamente, ignoriamo. Poi, quando abbiamo di bisogno ecco che i ceri si accendono e le buone intenzioni si moltiplicano.
La chiave di lettura di questo Vangelo è l’immediata riflessione della donna : "Hai ragione, Signore, sono proprio una cagna, vengo da te solo quando ho di bisogno. Però ti prego, fai qualcosa."
Ecco che il volto di Gesù si scioglie e Lui fa "qualcosa" per lei.
Cosa ci insegna il Vangelo di oggi? Che Gesù è un Maestro, e come tale ci insegna le cose alla sua maniera. Molte volte chiediamo e pretendiamo cose da Lui, come fossero nostri diritti. Siamo sinceri: avere un miracolo da Dio, é un nostro diritto? No. Anzi: Gesù ci fa capire che è la perseveranza della nostra fede, l' unico elemento che possa produrre miracoli.
Il profeta Isaia ricorda ad Israele, che “ogni uomo è straniero", perché la terra è di Dio. Siamo, quindi, tutti "stranieri" davanti a Dio? Ha il Signore fatto un discorso razzista alla donna Cananea? Certa è una cosa: lei non era "ebrea", ma pagana. Però Gesù ha condotto alla riflessione la donna "pagana", stimolandola a chiedere senza sbraitare. Se, poi, Gesù ci considera tutti "stranieri", vuol dire che non siamo all' altezza di nessun miracolo da parte Sua.
Stanno, forse, qui i motivi di tanti nostri fallimenti, però, se la nostra fede è solida (e Gesù la carpisce in noi) possono essere a noi riecheggiate le medesime parole dell' odierno Vangelo: "Donna, davvero grande è la tua fede!" (Mt 15,28). I miracoli richiesti, a volte, Gesù li concede, ma solo a quelli che hanno la perseveranza della fede! In questo Vangelo affiora una umile fede si, ma ingegnosa!
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La Gamba Vincenzo M. - Meditazioni: «Donna, grande è la tua fede!» New York, La Liturgia di Domenica 20 Agosto 2017, XX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A) e-mail: VJIM19@aol.com |
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