Oggi si è compiuta questa Scrittura
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di Vincenzo La Gamba
DOMENICA 27 Gennaio, 2019 - Terza di T.O.
Possiamo definire questo brano evangelico come uno dei più "intelligenti", grazie all’Evangelista Luca, che e' uno storico per eccellenza, nel senso che egli desidera che i cristiani si rendano conto della veridicita' degli insegnamenti ricevuti.
Vuole che i cristiani siano convinti dell’importanza decisiva per la storia di tutti gli uomini e donne della vita di Gesù.
Per questo, soltanto lui pone all’inizio della narrazione del ministero pubblico di Gesù, un discorso programmatico che precisi subito lo scopo perché Gesù e’ venuto tra di noi.
È l' agenda di Gesù, il Figlio di Dio che opera con la potenza di Dio.
La Sua non sarà mai un’opera politica (lungi dall' esserlo), ma è la rivelazione del progetto di Dio. Cosa significa ciò?
Significa che la Sua missione è quella di accogliere misericordiosamente tutti gli uomini per liberarli. A Nazaret Gesù annunciò il tempo nuovo che non avrebbe più avuto per protagonista l’uomo, ma “Dio fatto uomo”, il Verbo fatto Carne.
Fondamentalmente il Vangelo dice: non sono gli ordinamenti umani a salvare l’umanità, bensì lo Spirito del Signore. In questa affermazione c’è tanto pessimismo, fin troppo documentato dalla storia. Ma c’è anche tanta speranza, perché ci assicura che lo Spirito è su Gesù e, perciò, su tutti quelli che fanno comunione con Gesù. Di questa speranza il mondo ne ha bisogno come non mai. Guardiamoci intorno. Cosa vediamo? Viviamo di un presente coniugato al passato, cioè che non lega col futuro, perché incerto.
Il presente riguarda l' oggi. E questo riguarda l’ oggi: “Oggi si è adempiuta questa Scrittura che voi ascoltate”. L’ oggi storico di Gesù diventa, per la forza dello Spirito, l’ oggi liturgico della Chiesa, il nostro di ogni Messa.
La predica di Nazareth diventa " storia nostra." Ecco perché questa è una delle liturgie più "intelligenti".
Luca ci racconta la scena di Nazareth, quasi alla moviola, per farci comprendere l'estrema importanza del "momento". Sono le prime parole ufficiali di Gesù, che equivalgono al senso della sua venuta: «Oggi la Parola si realizza alle vostre orecchie».
Sono queste le prime parole ufficiali di Gesù. Badate bene che non di un nuovo profeta si tratta, neppure del più grande dei profeti: Gesù realizza e rivela al tempo stesso la Parola di Dio, perché Egli è la PAROLA.
Egli è l'uomo sognato da Isaia. È lui il Dio che ha posto il suo fine al di fuori di se stesso, il cui fine è l'uomo, la cui passione è l'uomo. Anzi, la passione di Dio è l' uomo povero, l' uomo cieco, l ' uomo prigioniero, l' uomo oppresso, cosi come saggiamente recita il passaggio originale di Isaia.
Gesù ricomincia dunque dagli emarginati e dai poveri, cioè da coloro che non ce la fanno. Vuole una nuova creazione in modo che nasca un Adamo libero, perché la storia non generi più poveri, prigionieri, ciechi, oppressi (ma sarà veramente possibile?). Nella sinagoga di Nazareth è l'umanità che si rialza, che riprende il filo della corrente verso la gioia, la luce, la libertà. Ciò rappresenterà per noi il futuro, non come una speranza strozzata dal male ma come un seme di luce venuto da altrove che brilla come la stella che vide nascere il Bambin Gesù a Natale.
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La Gamba Vincenzo M. - Meditazioni: «Oggi si è compiuta questa Scrittura» New York, La Liturgia di Domenica 27 Gennaio 2019, III DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)
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