Meditazioni

La passione del Signore

 

di Vincenzo La Gamba

 

DOMENICA  delle Palme 14 Aprile, 2019

La domenica delle Palme ci fa ricordare una delle più drammatiche pagine della Liturgia cattolica. Perché? Certamente si riscontra tutto: dalla conflittualità al tradimento di Pietro, dalla trasudazione alla preghiera, dalla blasfemità alla rinnegazione,dall' abbandono all' impiccagione di Giuda Iscariota. Solo il Cireneo, è il personaggi positivo per Cristo sulla via del Calvario assieme ad uno dei  ladroni. 

 

Uno scenario del genere aveva certamente bisogno di personaggi misteriosi. Ognuno ha fatto la sua parte e la cosa più attuale, anche a distanza di duemila anni ci identifichiamo pure noi nel bene e nel male. La parte finale spetta a Gesù, che muore sulla Croce, dopo essere venuto in terra per redimerci dal peccato. Chi veramente ha capito chi fosse Gesù è stato il centurione romano , che esclama: "Davvero Costui era il Figlio di Dio!".

 

Tardi, troppo tardi per riconoscere il Figlio di Dio, incarnatosi nato per poi morire per la redenzione dei nostri peccati. Molte volte ci siamo sicuramente domandati come si può giustiziare un giusto.  Come si é potuto condannare Gesù che non ha commesso nessuno reato se non quello di proclamarsi Messia.

 

Può la legge condannare un uomo innocente, giusto e per giunta senza peccato? Bisogna puntualizzare che Ponzio Pilato si é lavato le mani una volta che la folla ha deciso di crocifiggere Colui che era il figlio di Dio. La legge é legge e deve essere applicata, sebbene la legge divina non abbia niente a che fare con la legge terrena.

 

Il gesto di Ponzio Pilato di lavarsi le mani non é altro che una chiara partecipazione al peccato. Si sa di non dover peccare, ma lo si fa perché  non si può fare a meno di farlo.

 

Quante volte abbiamo incontrato gente che, come Ponzio Pilato, si sono lavate le mani?  Quanto volte siamo stati traditi dai nostri amici così come Giuda Iscariota ha tradito Gesù? Quanti di noi agiscono come Ponzio Pilato e Giuda?

 

Pilato rappresenta la superficialità umana, mentre Giuda incarna il male e la negatività assoluta. Gesù sentenzia prima della Sua morte: "sarebbe meglio per quell'uomo (Giuda Iscariota) se non fosse mai nato!"  (Matteo 26,24).

 

Parole pesanti come macigni. Per non parlare di Pietro, il fido Pietro, al quale Gesù disse: "Tu sei Pietro e su questa pietra edificherai la mia Chiesa". Ma la fedeltà di Pietro a Gesù é caduta di schianto nei tre momenti in cui ha rinnegato Gesù. Pilato, Giuda e Pietro sono personaggi che hanno abbandonato, tradito, rinnegato Cristo, in cui noi ci identifichiamo meglio perché come loro abbandoniamo, tradiamo e rinneghiamo Cristo nella nostra quotidianità.

 

Ecco perché questa domenica di Passione di Gesù é il punto di partenza della grande settimana della fede cristiana. Data la sua importanza, non possiamo banalizzarla, tantomeno sprecarla dal punto di vista religioso.

 

Riflettiamo sul vero significato della Passione di Gesù Cristo, la cui lettura, passo per passo, ci impone il silenzio totale per viverla e meditare nella fede e nell' amore durante il corso della Settimana Santa, che comincia domani.

  

La Liturgia di Domenica 14 Aprile 2019; DOMENICA DELLE PALME (ANNO C)

 

 

Vangelo

(Lc 22,14-23,56)
La passione del Signore
 

 

 Passione di nostro Signore Gesù Cristo secondo Luca

- Non trovo in quest’uomo alcun motivo di condanna
In quel tempo, tutta l’assemblea si alzò; condussero Gesù da Pilato e cominciarono ad accusarlo: «Abbiamo trovato costui che metteva in agitazione il nostro popolo, impediva di pagare tributi a Cesare e affermava di essere Cristo re». Pilato allora lo interrogò: «Sei tu il re dei Giudei?». Ed egli rispose: «Tu lo dici». Pilato disse ai capi dei sacerdoti e alla folla: «Non trovo in quest’uomo alcun motivo di condanna».
Ma essi insistevano dicendo: «Costui solleva il popolo, insegnando per tutta la Giudea, dopo aver cominciato dalla Galilea, fino a qui». Udito ciò, Pilato domandò se quell’uomo era Galileo e, saputo che stava sotto l’autorità di Erode, lo rinviò a Erode, che in quei giorni si trovava anch’egli a Gerusalemme.

- Erode con i suoi soldati insulta Gesù
Vedendo Gesù, Erode si rallegrò molto. Da molto tempo infatti desiderava vederlo, per averne sentito parlare, e sperava di vedere qualche miracolo fatto da lui. Lo interrogò, facendogli molte domande, ma egli non gli rispose nulla. Erano presenti anche i capi dei sacerdoti e gli scribi, e insistevano nell’accusarlo. Allora anche Erode, con i suoi soldati, lo insultò, si fece beffe di lui, gli mise addosso una splendida veste e lo rimandò a Pilato. In quel giorno Erode e Pilato diventarono amici tra loro; prima infatti tra loro vi era stata inimicizia.

- Pilato abbandona Gesù alla loro volontà
Pilato, riuniti i capi dei sacerdoti, le autorità e il popolo, disse loro: «Mi avete portato quest’uomo come agitatore del popolo. Ecco, io l’ho esaminato davanti a voi, ma non ho trovato in quest’uomo nessuna delle colpe di cui lo accusate; e neanche Erode: infatti ce l’ha rimandato. Ecco, egli non ha fatto nulla che meriti la morte. Perciò, dopo averlo punito, lo rimetterò in libertà». Ma essi si misero a gridare tutti insieme: «Togli di mezzo costui! Rimettici in libertà Barabba!». Questi era stato messo in prigione per una rivolta, scoppiata in città, e per omicidio. Pilato parlò loro di nuovo, perché voleva rimettere in libertà Gesù. Ma essi urlavano: «Crocifiggilo! Crocifiggilo!». Ed egli, per la terza volta, disse loro: «Ma che male ha fatto costui? Non ho trovato in lui nulla che meriti la morte. Dunque, lo punirò e lo rimetterò in libertà». Essi però insistevano a gran voce, chiedendo che venisse crocifisso, e le loro grida crescevano. Pilato allora decise che la loro richiesta venisse eseguita. Rimise in libertà colui che era stato messo in prigione per rivolta e omicidio, e che essi richiedevano, e consegnò Gesù al loro volere.

- Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me
Mentre lo conducevano via, fermarono un certo Simone di Cirene, che tornava dai campi, e gli misero addosso la croce, da portare dietro a Gesù. Lo seguiva una grande moltitudine di popolo e di donne, che si battevano il petto e facevano lamenti su di lui. Ma Gesù, voltandosi verso di loro, disse: «Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli. Ecco, verranno giorni nei quali si dirà: “Beate le sterili, i grembi che non hanno generato e i seni che non hanno allattato”. Allora cominceranno a dire ai monti: “Cadete su di noi!”, e alle colline: “Copriteci!”. Perché, se si tratta così il legno verde, che avverrà del legno secco?».
Insieme con lui venivano condotti a morte anche altri due, che erano malfattori.

- Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno
Quando giunsero sul luogo chiamato Cranio, vi crocifissero lui e i malfattori, uno a destra e l’altro a sinistra. Gesù diceva: «Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno».
Poi dividendo le sue vesti, le tirarono a sorte.

- Costui è il re dei Giudei
Il popolo stava a vedere; i capi invece lo deridevano dicendo: «Ha salvato altri! Salvi se stesso, se è lui il Cristo di Dio, l’eletto». Anche i soldati lo deridevano, gli si accostavano per porgergli dell’aceto e dicevano: «Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso». Sopra di lui c’era anche una scritta: «Costui è il re dei Giudei».

- Oggi con me sarai nel paradiso
Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!». L’altro invece lo rimproverava dicendo: «Non hai alcun timore di Dio, tu che sei condannato alla stessa pena? Noi, giustamente, perché riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece non ha fatto nulla di male». E disse: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno». Gli rispose: «In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso».

- Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito
Era già verso mezzogiorno e si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio, perché il sole si era eclissato. Il velo del tempio si squarciò a metà. Gesù, gridando a gran voce, disse: «Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito». Detto questo, spirò.

(Qui si genuflette e si fa una breve pausa)

Visto ciò che era accaduto, il centurione dava gloria a Dio dicendo: «Veramente quest’uomo era giusto». Così pure tutta la folla che era venuta a vedere questo spettacolo, ripensando a quanto era accaduto, se ne tornava battendosi il petto. Tutti i suoi conoscenti, e le donne che lo avevano seguito fin dalla Galilea, stavano da lontano a guardare tutto questo.

 

La Gamba Vincenzo M. - Meditazioni: «La passione del Signore» New York, La Liturgia di Domenica 14 Aprile 2019; DOMENICA DELLE PALME (ANNO C)

 

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