Gesù nascerà da Maria, |
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di Vincenzo La Gamba
DOMENICA 22 Dicembre, 2019 - Quarta di Avvento Mancano ancora tre giorni per la festività del Natale 2019. Matteo racconta con la solita sobrietà che lo caratterizza in che modo avvenne la nascita di Gesù, sottolineando cosi la storia che Dio ha incominciato con Abramo. Ora tutto è più chiaro con la nascita di Gesù' Bambino. Ma non dice soltanto questo, ma altre due cose importanti. La prima é che nell'intera narrazione dell'infanzia di Matteo, Maria e Giuseppe non dicono una parola. Maria è però presente in tutte le scene dell'infanzia ma non dice una parola e non compie un gesto, come fosse in ombra. Non occupa mai il posto centrale. La sua posizione è accanto al figlio, condividendone la situazione. La nota essenziale del discepolato evangelico, soprattutto quella di Maria, è di essere sempre all'ombra del figlio. Giuseppe agisce ma anche Giuseppe, non dice una parola. È l' incarnazione dell' obbedienza, non agisce, anche per una volta da protagonista. La sua grandezza sta tutta, e soltanto, nell'obbedienza al Signore e nell'essere al servizio del figlio di Dio e di sua madre. Nel Vangelo odierno Matteo narra di Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù, figlio di Dio. È dunque chiaro per san Matteo che Giuseppe non era altro che il padre putativo di Gesù. La domanda che si pone Giuseppe nel nostro testo di oggi. ha una risposta assolutamente chiara: è “per opera dello Spirito Santo” che Maria aspetta un bambino. Una seconda cosa, che ancor più ci interessa, è che Gesù è chiamato Emanuele, cioè "Dio con noi." E Gesù é venuto fra noi in forma umana, il Figlio di Dio vuole che si continui a cercarlo fra gli uomini e che lo si accolga come un uomo. Da quando il Figlio di Dio si è fatto uomo, non è più possibile un'altra ricerca di Dio, perché Dio non soltanto si è fatto uomo, ma è rimasto fra gli uomini. ed è ancora vivo con noi. A questo punto sorge spontanea la domanda: se Dio è con noi ed è rimasto fra noi, quali sono le condizioni per essere suoi discepoli e annunciatori? Può servire a questo scopo la lettura di Paolo che chiama se stesso: «Schiavo di Cristo Gesù, apostolo per vocazione, separato per annunciare il vangelo di Dio» (Rm 1,1-7). Schiavo suggerisce l'appartenenza e l'impegno totale ed esclusivo. Paolo ha un solo padrone, non tanti; ha un solo incarico, non molti. Apostolo è chi non ha un incarico personale da svolgere, né una parola propria da dire, ma un incarico ricevuto e una parola sentita. Separato per il vangelo significa separato dalla logica del mondo, ma non lontano dagli uomini né fuori dal mondo. Separato per essere più vicino, sempre disponibile ad aiutare il mondo. Gesù Bambino e' venuto alla luce per unire non per separare. E' venuto come Salvatore del mondo e nei suoi 33 anni di vita ha predicato l' amore tra l' essere umano. Ha avuto bisogno degli Apostoli per perpetuare i suoi insegnamenti. A distanza di 2016 anni, la Chiesa ha sicuramente molto più di 12 Apostoli prescelti che predicano il Vangelo. Siamo in attesa, in verita', di quando il Verbo si farà carne. Gesù verrà in mezzo a noi tra una settimana. Abbracciamolo forte, forte a noi, stringiamolo a noi con tenerezza ed amore perché Egli e' venuto affinché noi ed il mondo intero diventi meno cattivo, meno egoista, meno prepotente. Il contrario di queste tre cose é l' amore verso il prossimo. Cogliamo questa nascita di Gesù Bambino come una rinascita nei nostri cuori che hanno bisogno di gioia e letizia non solo a Natale ma tutti i giorni dell' anno.
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La Gamba Vincenzo M. - Meditazioni: «Gesù nascerà da Maria, sposa di Giuseppe, della stirpe di Davide» New York, La Liturgia di Domenica 22 Dicembre 2019, IV DOMENICA DI AVVENTO (ANNO A)
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