Rassegnina |
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Stati Uniti per Ratzinger
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«Il Papa
sbarca negli USA “Mai più preti pedofili”» L.Accattoli, Corriere
della Sera, 16.04.08
«Washington –“Grande sofferenza” e “profonda vergogna” per la Chiesa
“e per me personalmente”. […] Benedetto XVI dice […] con il
sentimento di un uomo o di un cristiano comune: “E’ difficile per me
comprendere come sia stato possibile che questi preti abbiano
tradito in questo modo la loro missione”. […] Si tratta poi di “Fare
giustizia” e di “Aiutare le vittime che sono state così
profondamente colpite“, di “aiutarle in ogni modo possibile”. […]
Per essere convincente fornisce dettagli pratici: sono state fatte
“visite apostoliche nei seminari” e si sono adottati criteri di
“discernimento” per fare in modo che “solo le persone sane possano
essere ammesse al sacerdozio”.».
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«Il Papa da
Bush. “Dio benedica l’America”» M. Politi, La Repubblica, 17.04.08
«Sul prato della residenza presidenziale si svolge un incontro da
cartolina. Joseph Ratzinger, oggi romano pontefice, è salutato da 21
salve di cannone e proclama: “Arrivo da amico”, elogiando l’America
“generosa” nel rispondere ai bisogni umani immediati, favorire lo
sviluppo e soccorrere vittime di catastrofi naturali. Il presidente
protestante George W. Bush lo omaggia in latino: “Pax tecum.
L’America ha bisogno del vostro messaggio. Conservateci nelle vostre
preghiere”. […] Papa Benedetto XVI accantona graziosamente
differenze e contrasti tra la visione internazionale della santa
sede e la politica dell’amministrazione Bush. Come se non ci fosse
la guerra in Iraq […] Papa Ratzinger […] si dice convinto che gli
Stati Uniti appoggeranno gli sforzi internazionali per risolvere i
conflitti e promuovere il progresso. “God bless America!”. […] Papa
e Presidente insieme sul palco, nel segno dei grandi valori. La foto
di gruppo – a pochi mesi dalle elezioni presidenziali - è perfetta.».
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Discorso
di Benedetto XVI ai vescovi americani, Avvenire 18.04.08
«L’America è una terra di grande fede. La vostra gente è ben
conosciuta per il fervore religioso ed è fiera di appartenere ad una
comunità orante. Ha fiducia in Dio e non esita ad introdurre nei
discorsi pubblici ragioni morali radicate nella fede biblica. […]
Anche se è vero che questo paese è contrassegnato da un genuino
spirito religioso, la sottile influenza del secolarismo può tuttavia
segnare il modo in cui le persone permettono che la fede influenzi i
propri comportamenti. È forse coerente professare la nostra fede in
chiesa alla domenica e poi, lungo la settimana, promuovere pratiche
di affari o procedure mediche contrarie a tale fede? […] Occorre
resistere ad ogni tendenza a considerare la religione come un fatto
privato. Solo quando la fede permea ogni aspetto della vita, i
cristiani diventano davvero aperti alla potenza trasformatrice del
vangelo. […] Le presone hanno oggi bisogno di essere richiamate allo
scopo ultimo dell’esistenza. Hanno bisogno di riconoscere che dentro
di loro vi è una profonda sete di Dio. […] Il tipo di secolarismo
dell’America pone un problema particolare: mentre permette di
credere in Dio e rispetta il ruolo pubblico della religione e delle
chiese, sottilmente tuttavia riduce la credenza religiosa al minimo
comune denominatore. La fede diviene accettazione passiva che certe
cose “là fuori” sono vere, ma senza rilevanza pratica per la vita
quotidiana». |
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Commento: |
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Il
viaggio di Benedetto XVI in America si è appena concluso. In Italia è
stato anticipato e accompagnato per tutta la sua durata dalla stampa. Come
era prevedibile la questione dei preti pedofili ha dominato le pagine di
molti giornali, come se fosse stata l’unica ragione del viaggio del Papa.
Altri si sono affrettati a spiegare gli eventi secondo la dialettica
Papato-Impero, sottintendendo un improbabile connubio Ratzinger-Bush. Non si
è evidentemente trattato di una svista, ma di una interessata e volutamente
parziale lettura dei fatti.
Come
al solito Ratzinger ha sbaragliato tutti i pronostici e ha fatto saltare in
aria gli schemi. Il Papa infatti è andato ben oltre una pur sentita
sofferenza, anche “personale”, per il male causato dalla pedofilia di taluni
sacerdoti. Ha manifestato tutta la sua simpatia per il popolo americano,
valorizzando lo spirito di libertà e quel sentimento religioso che lo
contraddistingue, rendendolo particolarmente sensibile all’annuncio
cristiano.
Di
fronte ai vescovi e alla chiesa statunitensi Ratzinger ha messo in
guardia dal rischio di una vita schizofrenica, per cui la domenica si è
cattolici e durante la settimana si vive dominati dalla mentalità del
mondo. Il suo scopo, però, non è stato quello di ribadire precetti
morali, né di serrare le fila del proprio esercito, ma di annunciare il
Fatto di Cristo e la concezione nuova della vita che esso ha introdotto
nella storia. La fede c’entra con la vita, la illumina in ogni suo
aspetto: ridurla a un fatto privato significa renderla inutile. Ma
questo non è un richiamo fatto solo all’America. Riguarda anche tanti
cattolici “adulti” nostrani e in definitiva tutti noi, sempre tentati
di ridurre Cristo ad una idea o a valori e la fede a un orpello
sentimentale da onorare in alcuni momenti.
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